13/09/2011, 00.00
INDIA
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Madhya Pradesh: arrestati pastori pentecostali e 11 indù che volevano il battesimo

di Nirmala Carvalho
Cinque attivisti del Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh) e la polizia hanno cercato di convincere i fedeli a sporgere una denuncia falsa contro un pastore, con l’accusa di conversioni forzate. Gli 11 si sono rifiutati. Gcic: “Il Madhya Pradesh è uno Stato-canaglia con la comunità cristiana”.
Mumbai (AsiaNews) – Insultati, picchiati e denunciati con false accuse di conversioni forzate da cinque attivisti indù del Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh): è accaduto ieri in Madhya Pradesh a quattro pastori pentecostali, la moglie di uno di questi e 11 fedeli. Dopo una notte passata in cella, oggi sono stati liberati su cauzione. È l’ennesimo episodio di aggressione da parte di nazionalisti indù contro pastori pentecostali. Ma Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) sottolinea: “La situazione è allarmante per tutti i cristiani, il Madhya Pradesh è uno Stato-canaglia che non garantisce nessun diritto della Costituzione a questa comunità”.

I pastori Ramesh, Ashok e Balu guidavano un incontro di preghiera a cui partecipavano altre 20 persone. Dei presenti, 11 avrebbero ricevuto il battesimo secondo rito pentecostale. All’improvviso gli attivisti del Rss armati di bastoni hanno fatto irruzione nella casa, insieme a tre poliziotti del comando locale. I pastori hanno cercato di spiegare cosa stava accadendo, ma gli attivisti li hanno picchiati e schiaffeggiati accusandoli di praticare conversioni forzate. Dopo aver arrestato i religiosi e Sumantri, moglie del rev. Ramesh, la polizia ha interrogato gli 11 battezzandi. Insieme al gruppo indù, le forze dell’ordine hanno cercato di convincere i fedeli a sporgere falsa denuncia contro il pastore Ramesh con l’accusa di conversioni forzate. Il gruppo si è però rifiutato, dichiarando di voler essere battezzato perché credenti in Cristo.

“La legge anticonversione del 1968 – spiega Sajan George – serve come pretesto per intimidire i cristiani. Un caso simile è avvenuto il 31 agosto scorso nel distretto di Khargone, dove il pastore Veersingh Kalesh ha ricevuto minacce mentre officiava un servizio di preghiera”.

Ma in Madhya Pradesh la persecuzione indù contro i cristiani conosce anche altri modi, come denuncia il presidente del Gcic: “Il governo dello Stato (guidato dal Bjp – Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù, ndr) abusa delle leggi federali per tormentare le scuole cristiane, metterle sotto pressione, interferire con le loro amministrazioni”.

Lo scorso marzo il governo ha tentato di effettuare un’indagine sulla popolazione cristiana in Madhya Pradesh: numero di scuole, sacerdoti e chiese; situazione finanziaria, reddito estero ed eventuale clientelismo politico; dettagli su cristiani con precedenti penali. In seguito a proteste, il sondaggio è stato bloccato. 
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