13/01/2006, 00.00
MALAYSIA
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Malaysia, il governo congela l'introduzione di una legge islamica

Il premier Abdullah blocca l'introduzione della legge sulla famiglia, criticata dalle donne, e annuncia la revisione di una parte della Costituzione per stabilire esatte competenze di tribunali civili e islamici.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Scmp) – Musulmani moderati e minoranze religiose in Malaysia accolgono con favore le decisioni del premier Abdullah Badawi contro due leggi che minacciavano i fondamenti secolari della nazione. Ieri il primo ministro ha deciso di congelare l'introduzione di una controversa legge islamica sulla famiglia, passata in parlamento il mese scorso. Egli ha poi promesso di rivedere una sezione della costituzione che impedisce ai tribunali civili di interferire in materia di sharia (legge islamica).

"È la notizia che aspettavamo e per cui abbiamo pregato" commenta Zainah Anwar, direttore esecutivo del movimento femminista Sister in Islam. La legge sulla famiglia avrebbe permesso agli uomini musulmani di praticare la poligamia senza restrizioni, di divorziare dalle mogli pretendendo le loro proprietà e di congelarne il conto bancario. Il ministro per gli Affari del parlamento Nazri Azizi, ha reso noto che la legge sarà completamente rivista, perché il premier era "molto preoccupato dello scontento che questa aveva generato".

I musulmani moderati plaudono alla revisione, ma temono che Abdullah, criticato in passato per la sua indecisione, possa cedere in futuro alle pressione dei religiosi islamici.

Il primo ministro spinge anche per una revisione della Costituzione dopo che il mese scorso l'Alta Corte malaysiana ha dichiarato di non avere giurisdizione in materia religiosa e di non poter discutere le decisioni della Corte della sharia; questa aveva disposto funerali musulmani per un famoso scalatore malaysiano, che la moglie continua a sostenere fosse ancora indù e non un convertito all'islam.

In Malaysia, Paese a larga maggioranza islamica ma con ampie minoranze cristiana, indù e buddista, la giurisdizione del tribunale islamico si applica ai soli musulmani, mentre per le altre persone c'è in teoria piena libertà religiosa e giurisdizione dei tribunali civili. Molto spesso però le due legislazioni entrano in conflitto.

I leader delle religioni di minoranza hanno apprezzato l'annuncio di Abdullah, sottolineando la loro fiducia nel governo dopo lo shock provocato dalla sentenza dell'Alta Corte. La Conferenza episcopale malaysiana ha chiesto al governo di garantire ai tribunali civili il potere di giudicare cittadini non musulmani implicati in affari legati alla religione islamica.

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