27/05/2016, 11.19
GIAPPONE – G7
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Migranti e tensioni con Pechino chiudono il G7 di Iseshima

I leader riuniti in Giappone esprimono “preoccupazione” per le tensioni in Asia causate dal “rinnovato protagonismo” della Cina e definiscono la crisi dei migranti “un problema mondiale da affrontare su scala mondiale”. Ognuno risolva la crisi con i mezzi che ritiene più opportuni, l’importante “è rafforzare la domanda globale mantenendo il debito su livelli sostenibili”.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – I leader riuniti in Giappone per il summit del G7 appena concluso hanno espresso “preoccupazione” per le tensioni in Asia connesse al “rinnovato protagonismo” della Cina nel mar Cinese meridionale e orientale.

“Siamo preoccupati – scrivono i capi di Stato e di governo nella dichiarazione finale del vertice di Iseshima – per la situazione nel Mar Cinese orientale e meridionale e sottolineiamo la fondamentale importanza di una gestione pacifica e della soluzione delle dispute”.

Anche se non sono stati fatti esempi particolari, i membri delle varie delegazioni hanno fatto presente che Pechino sta costruendo isole artificiali per consolidare le sue rivendicazioni su un’area attorno alle isole Spratly e Paracels, nel mar Cinese meridionale, contese da diversi Paesi della regione. Inoltre Pechino ha una disputa con il Giappone relativa alla sovranità delle isole Senkaku (Diaoyu per i cinesi). La dichiarazione arriva il giorno successivo alla richiesta cinese di “non parlare di affari interni” alla regione.

Nella dichiarazione finale trova spazio anche la crisi dei migranti, sentita in modo particolare nel continente europeo: “Si tratta di un problema che deve essere affrontato su scala mondiale. Il G7 riconosce che i movimento su grande scala dei migranti e dei rifugiati rappresentano una sfida mondiale che necessita di una risposta congiunta”.

Un accenno anche alla crisi economica. Divisi dall’approccio per superarla – i sostenitori degli stimoli contro gli araldi dell’austerità – i membri del G7 scrivono: “Ogni situazione ha la sua circostanza particolare. Ma noi useremo tutti gli strumenti a disposizione – monetari, fiscali e strutturali – in maniera individuale  e collettiva per rafforzare la domanda globale, continuando gli sforzi per mantenere il debito su un cammino sostenibile”. 

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