10/12/2018, 12.00
VIETNAM
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Molestie, violenze sessuali, impreparazione: le piaghe della scuola in Vietnam

di Hung Quoc

Nelle aggressioni coinvolti migliaia di studenti e centinaia di insegnanti. Docente universitario: “Il sistema educativo è circondato dalla nebbia ed è caduto nell'abisso”. Allievi e docenti prigionieri delle idee di socialismo imposte dal regime.

Hanoi (AsiaNews) – Aggressioni, abusi sessuali (nello scorso anno accademico sono stati 29 i casi di violenza) e impreparazione di studenti ed insegnanti: la deriva del sistema educativo in Vietnam preoccupa gli esperti. Phùng Xuân Nhạ, ministro dell’Educazione e della Formazione, lo scorso 6 giugno ha risposto ad un’interrogazione dei membri della XIV Assemblea nazionale sullo stato attuale della scuola pubblica. Da allora, i media nazionali affermano che “una delle ragioni che stanno causando il suo decadimento è la selezione dei ‘đầu vào’ (gli imput) dati ai docenti: il loro livello di esperienza ed i loro metodi d’insegnamento sono scadenti e fragili”.

Nguyễn Văn L., professore associato presso la Hanoi Pedagogic University, dove ha diretto il Dipartimento di Educazione e Psicologia, avverte: “Se non affrontiamo e poniamo rimedio a queste ‘direzioni sbagliate’, le conseguenze per il sistema educativo saranno imprevedibili. Questo perché l'ambiente didattico ha sempre bisogno del parallelismo e dell'equilibrio tra le ‘teorie’ e la ‘pratica e moralità’ dell'insegnamento. Se ignoriamo uno di questi due elementi, l'obiettivo educativo del Vietnam non è soddisfatto”.

Dall’inizio dell’anno, nelle scuole vietnamite si sono verificati numerosi episodi di violenza, che hanno coinvolto non solo migliaia di studenti, ma anche centinaia di insegnanti. Tra i più preoccupanti vi sono quelli in cui gli allievi hanno aggredito i docenti, donne incluse, causandone persino la morte. I dati ufficiali riportano che, nell’anno accademico 2017-2018, sono almeno 29 i casi di molestie o violenze sessuali ai danni delle educatrici. Tuttavia, si teme che il numero reale sia molto maggiore. “Lo stato attuale dell’educazione in Vietnam è allarmante – afferma il prof. Nguyễn Văn L. – In numeri mostrano che insegnanti e alunni mancano di educazione morale. È doloroso, perché il sistema educativo è circondato dalla nebbia ed è caduto nell'abisso”.

Il signor Loi, docente all'Università di Scienze Sociali e Scienze umane di Hanoi, afferma: “Tutti i nostri studenti devono studiare ed essere promossi nella materia di marxismo-leninismo, così da poter ottenere un diploma universitario. La realtà è che questi argomenti sono del tutto anacronistici. Ciò nonostante, a partire dai sei anni, in Vietnam un bambino ne passa 12 nelle scuole socialiste; dopo lo attendono quattro anni di istruzione universitaria, sempre sotto il sistema di orientamento socialista”.

Il prof. Do, docente di Sociologia ad Hanoi, sottolinea che “il Partito comunista vietnamita (Pcv) non ha aperto le porte alle teorie e alle valide correnti di pensiero provenienti da altri Paesi: i funzionari si concentrano solo sulle idee del socialismo e della gestione del Partito”. Per molti analisti, ciò non costituisce più la “bussola morale” della gioventù vietnamita, che negli ultimi anni appare sempre più disorientata di fronte alla vita. La signora Thu, ex insegnante nella capitale, dichiara: “Le persone e le giovani generazioni devono imparare in un ambiente educativo decente. Questa educazione ha creato insegnanti che non sono qualificati in campi educativi e metodi di insegnamento. Sono insegnanti, ma allo stesso tempo non lo sono: insegnano ai loro studenti nel modo in cui loro stessi hanno imparato. Questo circolo vizioso passa da una generazione all'altra”.

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