25/08/2022, 09.31
RUSSIA
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Mosca: pubblica la preghiera per la pace del Papa, cattolico russo a processo

di Vladimir Rozanskij

Konstantin Jankauskas, deputato del quartiere Zjuzino, dovrà comparire in aula il 26 agosto per aver pubblicato sul suo profilo Facebook la supplica del pontefice nel giorno della consacrazione alla Madonna di Russia e Ucraina. Egli è finito alla sbarra per “discredito delle forze armate”. Attivo in politica da tempo, in passato ha avuto contatti con un movimento vicino a Naval'nyj ed è stato arrestato più volte. Kirill non andrà in Kazakistan, salta l'incontro con Francesco. 

Mosca (AsiaNews) - A Mosca è stato multato e rinviato a processo per discredito delle forze armate un deputato del quartiere Zjuzino, il cattolico Konstantin Jankauskas. La colpa è di aver pubblicato sulla sua pagina Facebook la preghiera per la pace di papa Francesco nel giorno della consacrazione alla Madonna del 14 marzo scorso, in cui si chiedeva di cessare le azioni militari in Ucraina. Proprio in queste ore dalla capitale russa è arrivata anche la notizia che il patriarca Kirill non andrà al congresso dei leader religiosi in Kazakistan, a metà settembre. Salta dunque la prospettiva di un nuovo incontro col pontefice che, secondo fonti del patriarcato di Mosca, non può essere "a margine" di un altro evento ma deve essere "indipendente" e preparato "con molta cura". Al meeting interreligioso a cui interviene Francesco sarà comunque presente una delegazione degli ortodossi russi.

Tornando alla vicenda di Jankauskas, egli ricordava che “la città che porta il nome della Vergine Maria a cui abbiamo rivolto le nostre preghiere, Mariupol, è diventata una città-martire della guerra che distrugge le anime e sta estenuando l’Ucraina... Con il cuore pieno di dolore unisco la mia voce a quella delle persone comuni, che chiedono la fine della guerra. In nome di Dio, sia ascoltata la voce di chi soffre, si ponga fine agli attacchi e ai bombardamenti!”, citando le parole pronunciate dal pontefice durante la consacrazione al Cuore immacolato di Maria.

L’udienza di appello al tribunale del quartiere di Zjuzino si tiene domani, 26 agosto, e Konstantin confessa di “non sapere bene che cosa dire al giudice: come può una preghiera per la pace e la vita costituire discredito per qualcuno? Mi sembra una cosa assurda, davvero un tentativo di chiamare nero il bianco”.

Jankauskas ha 40 anni, è nato a Mosca in una famiglia di origine lituana, come attesta il suo cognome, di tradizione cattolica. Economista specializzato nel mercato, ha conseguito la laurea in politologia alla facoltà di filosofia dell’università Mgu, studiando i rapporti tra lo Stato e la società civile. Attivo in politica, è membro del comitato organizzatore del “Partito del 5 dicembre”, movimento liberale non ufficiale che ricorda la data delle manifestazioni di piazza Bolotnaja nel 2011, le prime a far emergere con slogan anti-corruzione il blogger Aleksej Naval'nyj. Egli partecipa anche al movimento “Solidarnost”, che si richiama al famoso sindacato polacco.

Konstantin è deputato al municipio di Zjuzino dal 2012, rieletto nel 2017, e nel 2014 si è candidato anche per la Duma di Mosca. All’epoca è stato però bloccato da un’accusa di reato legata alla campagna di finanziamento del gruppo di Naval'nyj, quando questi ottenne oltre il 30% alle elezioni a sindaco di Mosca nel 2013, miglior risultato delle opposizioni in era putiniana. Egli ha denunciato l’accusa come inventata e fabbricata ad arte, ma viene posto agli arresti domiciliari per alcuni giorni, proprio quelli in cui si dovevano presentare i documenti per la candidatura alle elezioni. Ci riprova nel 2016 con le elezioni alla Duma di Stato, ottenendo il quarto posto nel collegio uninominale con l’8,22% dei voti.

Nel 2019 ha fatto un altro tentativo di candidarsi al parlamento. Durante la campagna elettorale sono state effettuate perquisizioni negli appartamenti dei genitori e della nonna, e lui stesso è stato arrestato quattro volte. Tra il 2020 e il 2021 è stato nuovamente messo sotto custodia per la cosiddetta “azione sanitaria”, gli arresti di massa giustificati dalle misure anti-Covid dei manifestanti in favore di Naval'nyj, dopo il suo avvelenamento e l’arresto al ritorno in Russia.

Nell’occasione Jankauskas è stato riconosciuto “prigioniero politico” dall’associazione Memorial, in seguito sciolta dal tribunale di Mosca su richiesta delle autorità.

Il padre Stasis Jankauskas, sposato con la giornalista Olga Gorelik, è stato anch’egli un professore universitario e non ha mai nascosto le sue convinzioni religiose, per le quali è stato licenziato più volte ai tempi dell’ateismo sovietico. I familiari di Konstantin hanno invitato tutte le persone interessate ad assistere al processo per “discredito papale”; in molti si uniranno al desiderio di pace che non è solo dei cattolici, ma di tutte le persone di buona volontà in Russia come in Ucraina e nel mondo intero.

 

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