30/05/2022, 13.37
ASIA SUD-EST
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Nel 2021 sequestrato in Asia un miliardo di pasticche di metanfetamina

In aumento la produzione dallo Stato Shan in Myanmar a causa del conflitto civile. Laos principale Paese di transito. In crescita anche la diffusione di sostanze psicoattive come la ketamina. Responsabile agenzia Onu su dorga e criminalità: 'Il sud-est asiatico nuota letteralmente nelle metanfetamine'.

Milano (AsiaNews) - L’anno scorso in Asia orientale e nel sud-est asiatico è stata per la prima volta sequestrata la quantità record di un miliardo di pasticche di metanfetamine. A svelarlo è un rapporto pubblicato oggi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine: l’incremento dell’offerta, favorita dalla pandemia e dalla guerra civile in Myanmar, ha abbassato i prezzi, rendendo disponibile una quantità esorbitante di droghe sintetiche a basso costo nonostante un aumento dei sequestri e delle intercettazioni.

In totale le autorità locali hanno sequestrato 171,5 tonnellate di metanfetamine, in leggero aumento rispetto alle 170 del 2020. Mentre in Asia orientale la quantità di metanfetamina sequestrata è diminuita per il terzo anno consecutivo, passando da 25,7 tonnellate a 19,5 tonnellate, la regione del basso Mekong è stata testimone di una crescente diffusione delle droghe sintetiche. 

L’89% circa delle confische si è verificato in Thailandia, Laos, Myanmar (i Paesi che formano il cosiddetto Triangolo d’oro, regione nota per la produzione e il commercio non solo di meth, ma anche di oppio ed eroina), Vietnam e Cambogia. 

“Le frontiere porose non solo facilitano la circolazione delle droghe attraverso regioni e territori, ma anche il movimento di sostanze chimiche - soggette a controlli o meno - verso i siti di produzione illeciti”, si legge nel rapporto. “Questo ha permesso ai gruppi della criminalità organizzata di diversificare i luoghi e i metodi di produzione” e di “sviluppare nuovi prodotti e sostanze, tra cui nuove sostanze psicoattive”, come la ketamina.

In Cambogia, ad esempio, sono state ritirate 2,7 tonnellate di ketamina, una cifra quasi quindici volte superiore alla quantità sequestrata nei cinque anni precedenti messi insieme. Di due laboratori smantellati nel 2021, uno produceva droghe sintetiche su scala industriale e solo a gennaio di quest’anno sono state ritirate 165 tonnellate di sostanze chimiche conservate in tre diversi centri di produzione.

Se da una parte pare essere diminuita la produzione di metanfetamina liquida, cristallizzata e in polvere, i sequestri delle pasticche sono aumentati di oltre il 16% tra il 2020 e il 2021.

“La regione sta letteralmente nuotando nella metanfetamina” ha dichiarato Jeremy Douglas, rappresentante regionale dell'Unodc per il sud-est asiatico e il Pacifico. “Penso sia giunto il momento che la regione inizi ad esaminare le politiche mette in atto per affrontare il problema”. I sequestri, infatti, non sembrano aver avuto un impatto sulle attività criminali, ha proseguito Douglas: al contrario, i prezzi ridotti confermano un incremento nella produzione di stupefacenti. Tutti i Paesi della regione hanno indicato le metanfetamine come fonte di maggior preoccupazione in termini di diffusione, consumo e numero di reati.

L’espansione delle operazioni antidroga in Thailandia e nella Cina meridionale ha spinto le rotte di contrabbando verso il Laos settentrionale, dove le intercettazioni sono aumentate del 669%, si legge ancora nel rapporto: nel 2021 il Paese comunista, utilizzato dalla rete criminali come principale Paese di transito, ha confiscato la cifra record di 143 milioni di compresse (più del doppio dei cinque anni precedenti messi insieme), perlopiù provenienti dallo Stato Shan in Myanmar.

L’ex Birmania è l’unico Paese della regione in cui i sequestri sono diminuiti a causa dell’instabilità politica seguita al colpo di Stato del primo febbraio dell’anno scorso; cionostante la quantità di metanfetamine confiscate ha superato le cifre di tutti gli anni precedenti al 2020 ed è stata accompagnata da un ritorno della produzione di ketamina all’inizio del 2022 e un aumento dei ritiri di ecstasy, eroina e oppio, per la prima volta in crescita dal 2014.

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