23/06/2025, 11.35
INDIA
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Orissa: pentecostali feriti perché non vogliono 'tornare' all'induismo

di Nirmala Carvalho

Sette cristiani ricoverati in ospedale dopo essere stati assaliti da una folla istigata dai nazionalisti indù mentre tornavano a casa dalla chiesa nel villaggio. Minacce e intimidazioni in aumento da quando il Bjp è salito al potere anche nel governo locale a Bhubaneswar. Il vescovo Aplinar Senapati ad AsiaNews: "Persone perseguitate per la loro fede".

Bhubaneswar (AsiaNews) - Una folla di sostenitori dell’Hindutva ha attaccato il 21 giugno un gruppo di cristiani protestanti in un villaggio dell’Orissa, per aver resistito alla presunta pressione di convertirsi all’induismo. Sette di loro sono rimasti feriti, hanno dichiarato domenica i leader cristiani locali. I feriti, attaccati mentre tornavano dalla chiesa nel villaggio di Kotamateru, nel distretto di Malkangiri, sono ricoverati nell’ospedale distrettuale, ha detto la polizia.

I cristiani locali puntano il dito contro il Bajrang Dal, l’organizzazione nazionalista indù, le cui minacce e intimidazioni sembrano essere aumentate nell’ultimo anno da quando il Bjp è salito al potere nel governo locale dell’Orissa. Da parte sua il Bajrang Dal nega ogni coinvolgimento.

I cristiani locali ieri hanno tenuto una manifestazione pacifica davanti all’ufficio del sovrintendente di polizia. Secondo Pallab Lima, segretario per l’Orissa del Rashtriya Christian Morcha, “la tensione si è accumulata nella zona negli ultimi mesi. Gli attivisti dell’estrema destra indù continuavano a minacciare le persone affinché cambiassero religione e accettassero l’induismo, ma molti di quelli che sono cristiani di nascita hanno resistito. Sabato mattina, mentre tornavano dalle preghiere, centinaia di persone armate con asce, hanno attaccato i cristiani. L’attacco è durato ore”. Lima ha raccontato che una persona è riuscita a contattare il pastore del distretto, che ha subito informato la polizia di Malkangiri, che ha salvato i cristiani e ha portato i feriti in ospedale.

Bijoy Pusuru, un altro leader della comunità cristiana, ha detto: “La nostra gente è sotto shock. I feriti che si trovano in ospedale hanno paura di tornare al villaggio”.
La polizia minimizza la violenza, attribuendola a una rivalità familiare. “L’incidente è stato scatenato da una disputa tra due fratelli, uno cristiano e l’altro indù. Quest’ultimo stava facendo pressioni sul fratello cristiano affinché tornasse nella fede induista,” ha detto l’ispettore Rigan Kinda della stazione di polizia di Malkangiri.
Il leader distrettuale del Bajrang Dal, Sibapada Mirdha, ha negato le accuse di violenza o di una campagna per convertire i cristiani. Tuttavia, ha aggiunto: “Gli induisti hanno alzato la loro voce contro le conversioni forzate da parte dei cristiani. A volte c’è una reazione spontanea a questo”.

Il vescovo Aplinar Senapati, della diocesi di Rayagada, ha commentato ad AsiaNews: “È un fatto da condannare, questi cristiani pentecostali sono persone molto vulnerabili e subiscono emarginazione a causa della loro fede. Succede nelle zone più interne: questo distretto confina con Chhattisgarh e Andhra Pradesh ed è un’area con presenza di miliziani maoisti. Le accuse di conversione sono fabbricate e infondate contro cristiani innocenti che lottano con le difficoltà quotidiane della vita”.

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