06/04/2009, 00.00
CINA
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Otto gruppi cinesi scrivono al governo per il rispetto di diritti e democrazia

I gruppi invitano a non ripetere gli errori del passato e si dicono pronti a lottare fino alla morte. La polizia ne convoca e interroga subito diversi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Una lettera aperta al governo cinese sulle violazioni dei diritti umani a danno di cittadini cinesi. L’iniziativa senza precedenti è sottoscritta da otto gruppi per la tutela dei diritti umani che hanno sede e lavorano in Cina.

Nella lettera, inviata il 3 aprile, è cruda l’accusa contro la polizia, che spesso ha fatto uso del potere per “convocare i cittadini cinesi, perquisirne le abitazioni, sequestrare computer, dati bancari, appunti, abbozzi di scritti, eccetera”.

Sotto accusa anche le detenzioni illegali e le perquisizioni subite da leader di chiese domestiche e studiosi, considerate “esercizio illegale del potere della polizia e grossolana violazione della libertà personale dei cittadini, dei loro diritti di proprietà, della libertà di pensiero e di altri diritti umani fondamentali”. Sono elencati diversi casi.

Ma il documento chiama in causa lo stesso governo cinese, al quale ricorda che “non avrebbe significato mantenere la vecchia strada e ripetere di nuovo il corso della storia…. calpestare in modo arbitrario la costituzione e la legge cinese in nome dell’armonia e della stabilità sociale e continuare a considerare la gente, l’umanità e i diritti umani come il loro nemico”.

Occorre invece capire che nel Paese c’è una crescente crisi sociale e che bisogna introduttore riforme politiche, promuovere la democrazia e lo stato di diritto. Perché – ammonisce la lettera – il popolo si è “svegliato” e vuole combattere per i propri diritti e la libertà. “Quando il popolo non ha paura della morte – chiede la lettera – come puoi usare la [minaccia di] morte per spaventarlo?”.

Autori della lettera sono i gruppi: China Rights Defense Alliance, Chinese Human Rights Defenders, Chinese Christian House Church Alliance, Chinese League of Victims, Chinese Human Rights Forum, Association of Chinese Citizens for Monitoring the Government, China Human Rights Lawyers Concern Group, Provisional Committee of Chinese Farmers’ Rights Defense Association.

Sono tutti composti da residenti in Cina, a conferma della volontà di lottare per i diritti umani nonostante il pericolo di rappresaglie. Secondo il gruppo China Aid Association, con sede negli Usa, la polizia ha subito convocato e interrogato diversi membri di questi gruppi.

La lettera si conclude con l’invito a costruire “un’onesta società cinese con amore, giustizia, democrazia e rispetto della legge, nella quale la gente divida le ricchezze con maggiore equità”, e con l’augurio “a una grande rinascita di libertà e prosperità per la Nazione cinese”.

Questa iniziativa ricorda molto Carta 08, il documento sottoscritto da migliaia di personalità cinesi, pubblicato a dicembre per chiedere più diritti umani e più democrazia. Alcuni dei firmatari sono stati arrestati e qualcuno, come Liu Xiaobo, è ancora detenuto.

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