22/07/2014, 00.00
INDIA
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Pace e armonia interreligiosa in India, "l'agenda" di cristiani e giainisti

di Nirmala Carvalho
Mons. Felix Anthony Machado, arcivescovo di Vasai, ha incontrato per la prima volta Swasti Shri Bhattaraka Charukeerti Swamiji, leader delle istituzioni giainiste di tradizione Digambara a Moodabidri. La città è meta di pellegrinaggio per i giainisti, ma è molto apprezzata anche dalle altre religioni per la sua importanza storica e architettonica.

Mumbai (AsiaNews) - Un colloquio fruttuoso, volto rafforzare i rapporti tra la comunità cristiana e quella giainista, con il reciproco impegno di lavorare per la pace e l'armonia interreligiosa in India. È così che mons. Felix Anthony Machado, arcivescovo di Vasai, descrive l'incontro avuto con Swasti Shri Bhattaraka Charukeerti Swamiji, leader delle istituzioni giainiste di tradizione Digambara a Moodabidri, città a 35 chilometri a nord di Mangalore (Karnataka).

Su invito del Bhattaraka ("capo supremo"), il 17 luglio scorso il presule si è recato in visita al centro religioso in qualità di presidente della Commissione per il dialogo ecumenico e interreligioso della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc).

Mons. Machado racconta ad AsiaNews: "Swasti Shri Bhattaraka Charukeerti Swamiji mi ha accolto in modo molto ospitale. Questa è stata la mia prima visita in questo storico luogo. Sono rimasto colpito dalla sua semplicità e dalla sua attenzione al dialogo interreligioso, alla pace e all'armonia in India e nel mondo".

I due leader religiosi hanno anche discusso della possibilità di organizzare un raduno di tutte le religioni a Moodbidri, in preparazione dell'Incontro mondiale delle religioni che si terrà a Chicago nel 2015.

Noto anche come Jain Kashi, il centro religioso di Moodabidri è considerato sacro dai giainisti, ma è molto apprezzato anche da membri di altre fedi per la sua importanza storica e architettonica. Negli anni, la città è diventata meta di pellegrinaggio per la comunità giainista non solo per i numerosi templi (Basadi), ma anche perché conserva le più antiche e sacre scritture di questa religione, i Dhawalas. 

 

 

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