10/02/2024, 08.54
ASIA TODAY
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Pakistan: Khan e Sharif rivendicano la vittoria, ma nessuno ha la maggioranza

Le notizie di oggi: un milione di palestinesi a rischio a Rafah in vista dell’assalto di terra dell’esercito israeliano contro Hamas. Un numero crescente di giapponesi espatriati in Cina e Stati Uniti fa ritorno per crescente razzismo e motivi economici. Modi “arruola” giovani musulmani nelle università per conquistare il voto della minoranza. Le autorità carcerarie vietano visite e telefonate in carcere alla Nobel Narges Mohammadi. 

PAKISTAN
Con buona parte dei voti delle elezioni generali in Pakistan conteggiati, nessuna forza politica dispone di una chiara maggioranza nonostante i due principali sfidanti dichiarino vittoria: da un lato l’ex premier - oggi in prigione - Imran Khan, secondo cui gli indipendenti hanno ottenuto più preferenze. Dall’altro l’ex primo ministro Nawaz Sharif, per il quale il proprio partito ha il maggior numero di voti e invita altri a formare una coalizione. Per l’esercito il voto è stato un “successo”

ISRAELE - GAZA
Intrappolati nell’area di Rafah, oltre un milione di palestinesi attendono l’assalto di terra annunciato da Israele nella città a sud della Striscia. Le agenzie umanitarie avvertono del rischio di catastrofe per vittime civili. Philippe Lazzarini, capo di Unrwa, parla di “ansa e panico” e persone che “non sanno dove andare”. Il premier Benjamin Netanyahu ha ordinato ai militari di portare a termine un piano “per l’evacuazione della popolazione e la distruzione di 4 battaglioni di Hamas”. 

GIAPPONE
Un numero sempre maggiore di giapponesi espatriati negli Stati Uniti e in Cina stanno rientrando nel Paese di origine a causa dell’aumento del costo della vita. Il dato di migranti economici è cresciuto dal 1989 al 2019, per poi registrare negli ultimi cinque anni una progressiva diminuzione: Shanghai e New York le città che hanno registrato il calo più forte. Fra le cause il razzismo anti-asiatico negli Usa e gli arresti di cittadini del Sol Levante in Cina, oltre a questioni “economiche”. 

INDIA
Un gruppo indù legato a Narendra Modi sta inserendo musulmani fedeli al partito del premier in posizioni di leadership nelle università islamiche, come parte di un piano per raccogliere consensi all’interno della minoranza in vista delle prossime elezioni. Il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) vuole allontanare l’elettorato musulmano dal Congress e da altri movimenti di opposizione, avvicinandoli al partito nazionalista indù Bharatiya Janata (Bjp). 

IRAN
Per oltre due mesi le autorità iraniane hanno privato Narges Mohammadi, attivista pro-diritti umani e Nobel per la pace 2023 della possibilità di fare telefonate e ricevere visite in prigione. Le restrizioni sarebbero scadute il 4 febbraio scorso ma, stando a quanto rivela la famiglia, le autorità del carcere di Evin le hanno estese per un ulteriore - e indeterminato - periodo di tempo. 

MALAYSIA
Un tribunale malaysiano ha bocciato, perché incostituzionali, oltre una decina di norme ispirate alla sharia emanate nel Kelantan, Stato guidato da un partito religioso legato alla legge islamica. Il Paese prevede un sistema doppio, in base al quale leggi penali e sulla famiglia sono applicabili ai musulmani, parallelo a quello laico. I giudici, con voto 8 a 1, hanno ritenuto “invalide” le leggi perché riguardanti temi - sodomia, gioco d’azzardo, etc - che spettano al Parlamento federale. 

RUSSIA - CINA
Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo cinese Xi Jinping, in occasione dell’annuo nuovo lunare. Il leader del Cremlino ha ricevuto l’assicurazione che la Cina “è pronta a rafforzare la collaborazione internazionale e multilaterale” con Mosca “nell’anno della sua presidenza dei Paesi Brics”, come comunicato dalla televisione di Pechino.

KIRGHIZISTAN
Il deputato del Parlamento kirghiso Šairbek Tašiev ha proposto il divieto di importazione delle sigarette elettroniche, “vista la sempre più ampia diffusione tra gli studenti nelle scuole”. Altri deputati aggiungono il divieto di farne uso all’interno del Kirghizistan, mentre una frangia di parlamentari ed economisti si mostrano critici, ritenendola una misura inefficace.

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