16/03/2014, 00.00
VATICANO
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Papa: Leggete ogni giorno un piccolo passo del Vangelo e offritelo agli altri

All'Angelus, papa Francesco suggerisce un modo pratico di vivere la Trasfigurazione: leggere ogni giorno un passo del vangelo, portando con sé "in tasca" un "piccolo libretto". "Ascoltare Gesù" è "l'invito del Padre", "non lo dice il papa". Una preghiera per i passeggeri del volo della Malaysia Airlines e per i loro familiari. I saluti alla Comunità Giovanni XXIII e alla scuola cattolica di Erbil, nel Kurdistan irakeno.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Leggere ogni giorno un "piccolo passo del vangelo" per poi "offrirlo" a chi incontriamo durante la giornata: è la proposta che papa Francesco ha fatto oggi prima della preghiera dell'Angelus davanti a decine di migliaia di pellegrini radunati in piazza san Pietro.

Commentando il vangelo della messa di oggi, della seconda domenica di Quaresima, che presenta la Trasfigurazione (Matteo 17,1-9), il pontefice si è soffermato sulle parole che il Padre dice agli apostoli presenti sul monte dove avviene il miracolo: "Ascoltatelo!" (v. 5).

"È molto importante - ha aggiunto - questo invito del Padre. E' importante questa parola che dice Dio: Ascoltatelo. Ascoltate Gesù. E questo non lo dice il papa, lo dice Dio Padre. Noi, discepoli di Gesù, siamo chiamati ad essere persone che ascoltano la sua voce e prendono sul serio le sue parole".

E distaccandosi dal testo distribuito ai giornalisti, ha proseguito: "Ascoltiamo Gesù anche nella parola scritta. Vi faccio una domanda. Voi leggete tutti i giorni un passo del vangelo?".  E  dopo aver osservato le reazioni della folla, ha commentato: "Alcuni sì alcuni no, metà e metà. Ma è importante. E' cosa buona avere un piccolo vangelo e portarlo con noi in tasca e leggerne un piccolo passo in qualsiasi momento della giornata. E lì è Gesù che ci parla. Pensate questo, non è neppure necessario che siano i quattro [vangeli], ne basta uno".

"Da questo episodio della Trasfigurazione  - ha continuato - vorrei cogliere due elementi significativi, che sintetizzo in due parole: salita e discesa. Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio, per ritrovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore. Ma non possiamo rimanere lì! L'incontro con Dio nella preghiera ci spinge nuovamente a "scendere dalla montagna" e ritornare in basso, nella pianura, dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, ingiustizie, ignoranza, povertà materiale e spirituale. A questi nostri fratelli che sono in difficoltà, siamo chiamati a portare i frutti dell'esperienza che abbiamo fatto con Dio, condividendo con loro i tesori di grazia ricevuti".

E ancora a braccio, ha aggiunto: "Quando noi ascoltiamo la parola di Gesù e l'abbiamo nel cuore, la parola di Gesù cresce in noi... E quando cresce? Quando noi la proclamiamo, la diamo agli altri. Questa è la missione della Chiesa: ascoltare Gesù e offrirlo all'altro". E quasi dialogando con la folla: "Farete quello [del vangelo]?  Domenica prossima mi direte se lo fate: leggere un piccolo passo del Vangelo tutti i giorni".

Dopo la preghiera mariana, papa Francesco ha salutato diversi gruppi presenti nella piazza. Fra questi, ha ricordato "la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, che venerdì prossimo, alla sera, guiderà per le strade del centro di Roma una speciale 'Via Crucis' per le donne vittime della tratta.
Sono bravi questi, eh!".

Un altro speciale saluto è stato verso "le numerose scuole di tante parti d'Italia e di altri Paesi". "Non posso nominarle tutte!", ha detto, ma ha voluto ricordare in particolare "la scuola cattolica 'Mar Qardakh' di Erbil, nel Kurdistan, e quella della diocesi di London in Ontario - Canada".

Fra i saluti, preceduto e seguito da un attimo di silenzio, Francesco ha invitato tutti "a ricordare nella preghiera i passeggeri e i loro familiari dell'aereo della Malaysia [scomparso o dirottato]. Siamo vicini a loro in questo momento".

 

 

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