27/08/2006, 00.00
vaticano
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Papa: i santi Agostino e Monica per i giovani che percorrono "sentieri sbagliati" e "vicoli ciechi"

Un ricordo dei santi di questi giorni con un occhio alle difficoltà di madri e famiglie nel comunicare la fede ai figli. Il compito della salvaguardia del creato per aiutare i poveri della terra.

Castel Gandolfo (AsiaNews) – Solo Cristo "la pienezza della Verità e dell'Amore"  "può saziare i desideri profondi del cuore umano": la ha detto Benedetto XVI a tutti i giovani "che, assetati di felicità, la cercano percorrendo sentieri sbagliati e si perdono in vicoli ciechi"; lo dice come conforto alle madri che soffrono un "travaglio spirituale fatto di preghiera e di lacrime" perché i loro figli giungano ad abbracciare la fede cristiana. Le sottolineature del papa, svolte nella riflessione prima dell'Angelus di oggi, portano come esempio i santi che la Chiesa celebra oggi e domani: santa Monica e sant'Agostino: "le loro testimonianze – ha detto il pontefice - possono essere di grande conforto ed aiuto per tante famiglie anche del nostro tempo".

Il papa presenta Monica, cristiana di Tagaste (l'attuale Tunisia) che, dopo la morte del marito "si dedicò con coraggio alla cura dei tre figli, tra i quali Agostino che inizialmente la fece soffrire con il suo temperamento piuttosto ribelle. Come dirà poi lo stesso Agostino, sua madre lo generò due volte; la seconda richiese un lungo travaglio spirituale, fatto di preghiera e di lacrime, ma coronato alla fine dalla gioia di vederlo non solo abbracciare la fede e ricevere il Battesimo, ma anche dedicarsi interamente al servizio di Cristo". Il paragone con fatti di oggi è immediato: "Quante difficoltà anche oggi nei rapporti familiari e quante mamme sono angustiate perché i figli s'avviano su strade sbagliate! Monica, donna saggia e solida nella fede, le invita a non scoraggiarsi, ma a perseverare nella missione di spose e di madri, mantenendo ferma la fiducia in Dio e aggrappandosi con perseveranza alla preghiera". Mentre Benedetto XVI descrive queste situazioni, diverse donne dal pubblico assentiscono in silenzio e partecipazione.

Ma anche la vita di sant'Agostino, divenuto vescovo di Ippona dopo una giovinezza disordinata, è di conforto. "Tutta la sua esistenza – spiega il papa - fu un'appassionata ricerca della verità. Alla fine, non senza un lungo tormento interiore, scoprì in Cristo il senso ultimo e pieno della propria vita e dell'intera storia umana. Nell'adolescenza, attratto dalla bellezza terrena, 'si gettò' su di essa – come egli stesso confida (cfr Confess. 10,27-38) – in maniera egoistica e possessiva con comportamenti che crearono non poco dolore alla sua pia madre. Ma attraverso un percorso faticoso, grazie anche alle preghiere di lei, Agostino si aprì sempre più alla pienezza della verità e dell'amore, fino alla conversione, avvenuta a Milano sotto la guida del vescovo sant'Ambrogio. Egli rimarrà così modello del cammino verso Dio, suprema Verità e sommo Bene. "Tardi ti ho amato – egli scrive nel noto libro delle Confessioni –, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ecco: tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ... Eri con me e io non ero con te … Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità" (ibid.). Ottenga sant'Agostino il dono di un sincero e profondo incontro con Cristo a tutti quei giovani che, assetati di felicità, la cercano percorrendo sentieri sbagliati e si perdono in vicoli ciechi".

"Santa Monica e sant'Agostino – ha concluso Benedetto XVI - ci invitano a rivolgerci con fiducia a Maria, sede della Sapienza. A Lei affidiamo i genitori cristiani, perché come Monica, accompagnino con l'esempio e con la preghiera il cammino dei figli. Alla Vergine Madre di Dio raccomandiamo la gioventù affinché, come Agostino, tenda sempre verso la pienezza della Verità e dell'Amore, che è Cristo: Egli solo può saziare i desideri profondi del cuore umano".

Dopo la preghiera mariana, il papa ha ricordato la "Giornata per la salvaguardia del creato" che la Chiesa italiana celebra il prossimo 1° settembre. Il creato, questo "grande dono di Dio" - ha commentato il pontefice – è "esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono degradarlo. Il degrado ambientale rende insostenibile particolarmente l'esistenza dei poveri della terra. In dialogo con i cristiani delle diverse confessioni occorre impegnarsi ad avere cura del creato, senza dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solidale".

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