13/12/2016, 12.14
VATICANO
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Papa: il clericalismo è presente nella Chiesa anche oggi e allontana il popolo fedele

Nel 47.mo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Francesco critica “gli intellettuali della religione”, che portano avanti la catechesi del popolo con una morale fatta dalla loro intelligenza e non dalla rivelazione di Dio. “Uno scarto di questa gente” è stato Giuda: “traditore e pentito non è stato accolto dai pastori. Perché questi avevano dimenticato cosa fosse un pastore!”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Il popolo umile e povero dei fedeli è la vittima degli “intellettuali della religione”, “i sedotti dal clericalismo”, “una cosa molto brutta”, presente anche oggi nella Chiesa, ma che nel Regno dei cieli saranno preceduti dai peccatori e dalle prostitute pentiti. L’ha detto oggi papa Francesco durante la messa celebrata stamattina a Casa santa Marta - presenti anche i cardinali del Consiglio dei nove - prendendo spunto dal brano del Vangelo nel quale Gesù rivolgendosi ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, si sofferma sul loro ruolo.

Nel giorno del 47.mo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Francesco ha messo in guardia i pastori dal diventare intellettuali della religione con una morale lontana dalla Rivelazione di Dio.

I sacerdoti e gli anziani, ha sottolineato il Papa, “avevano l’autorità giuridica, morale, religiosa”, ”decidevano tutto”. Anna e Caifa, per esempio, “hanno giudicato Gesù”, erano i sacerdoti e i capi che hanno “deciso di uccidere Lazzaro”, o ancora, da loro è andato Giuda per “negoziare” e così “è stato venduto Gesù”. Uno stato di “prepotenza e tirannia verso il popolo” a cui sono arrivati strumentalizzando la legge. “Ma una legge che loro hanno rifatto tante volte: tante volte fino ad arrivare perfino a 500 comandamenti. Tutto era regolato, tutto! Una legge scientificamente costruita, perché questa gente era saggia, conosceva bene. Facevano tutte queste sfumature, no? Ma era una legge senza memoria: avevano dimenticato il Primo Comandamento, che Dio ha dato al nostro padre Abramo: ‘Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile’. Loro non camminavo: sono stati fermi sempre nelle proprie convinzioni. E non erano irreprensibili!”

Loro dunque, ha proseguito Francesco, “avevano dimenticato i Dieci Comandamenti di Mosè”. “Con la legge fatta da loro”, “intellettualistica, sofisticata, casistica”, “cancellano la legge fatta dal Signore”, mancano della “memoria che attacca l’oggi con la Rivelazione”. E la loro vittima, come è stato Gesù, è il “popolo umile e povero che confida nel Signore”, “quelli che sono scartati”, che conoscono il pentimento anche se non compiono la legge, e soffrono queste ingiustizie. Si sentono “condannati”, “abusati” da chi è “vanitoso, orgoglioso, superbo”. E “uno scarto di questa gente”, ha sostenuto il Papa, è stato Giuda. “Giuda è stato un traditore, ha peccato di brutto, eh! Ha peccato forte. Ma poi il Vangelo dice: “Pentito, è andato da loro a ridare le monete”. E loro cosa hanno fatto? “Ma, tu sei stato il nostro socio. Stai tranquillo… Noi abbiamo il potere di perdonarti tutto!”. No! “Arrangiati come tu puoi! E’ un problema tuo!”. E lo hanno lasciato solo: scartato! Il povero Giuda traditore e pentito non è stato accolto dai pastori. Perché questi avevano dimenticato cosa fosse un pastore. Erano gli intellettuali della religione, quelli che avevano il potere, che portavano avanti la catechesi del popolo con una morale fatta dalla loro intelligenza e non dalla rivelazione di Dio”.

“Un popolo umile, scartato e bastonato da questa gente”. Anche oggi nella Chiesa accadono queste cose . “C’è quello spirito di clericalismo”: “i chierici si sentono superiori, si allontanano dalla gente,” non hanno tempo per ascoltare i poveri, i sofferenti, i carcerati, gli ammalati”. “Il male del clericalismo è una cosa molto brutta! E’ una edizione nuova di questa gente. E la vittima è la stessa: il popolo povero e umile, che aspetta nel Signore. Il Padre sempre ha cercato di avvicinarsi a noi: ha inviato suo Figlio. Stiamo aspettando, aspettando in attesa gioiosa, esultanti. Ma il Figlio non è entrato nel gioco di questa gente: il Figlio è andato con gli ammalati, i poveri, gli scartati, i pubblicani, i peccatori - ed è scandaloso quello…  -  le prostitute. Anche oggi Gesù dice a tutti noi e a anche a quelli che sono sedotti dal clericalismo: I peccatori e le prostitute andranno avanti a voi nel Regno dei Cieli”.

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