10/09/2022, 12.58
VATICANO
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Papa: la guerra sta diventando totale, Maria ci preservi dal disastro atomico

L’accorato appello di Francesco nel discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze: “Rifiutate ricerche a fini di morte, gli scienziati si uniscano per formare una forza per la pace”

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Ho detto che era una terza guerra mondiale ‘a pezzi’. Oggi forse possiamo dire ‘totale’, e i rischi per le persone e per il pianeta sono sempre maggiori”. Incontrando questa mattina in Vaticano la Pontificia Accademia delle Scienze - riunita per la sua plenaria dedicata al tema “Scienza di base per lo sviluppo umano, la pace e la salute planetaria” - papa Francesco oggi ha espresso ancora una volta la sua grande preoccupazione per i conflitti che attraversano il mondo.

“San Giovanni Paolo II – ha aggiunto - ringraziò Dio perché, per intercessione di Maria, il mondo era stato preservato dalla guerra atomica. Purtroppo dobbiamo continuare a pregare per questo pericolo, che già da tempo avrebbe dovuto essere scongiurato”.

“Dopo le due tragiche guerre mondiali - ha detto il pontefice agli scienziati riuniti in Vaticano - sembrava che il mondo avesse imparato a incamminarsi progressivamente verso il rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e delle varie forme di cooperazione. Ma purtroppo la storia mostra segni di regressione. Non solo si intensificano conflitti anacronistici, ma riemergono nazionalismi chiusi, esasperati e aggressivi, e anche nuove guerre di dominio, che colpiscono civili, anziani, bambini e malati, e provocano distruzione ovunque”.

Papa Francesco ha sottolineato il ruolo specifico che in un momento del genere gli scienziati possono avere nel contrastare la ricerca a fini bellici per promuovere un’azione di pace. “È necessario mobilitare tutte le conoscenze basate sulla scienza e sull’esperienza – ha detto - per superare la miseria, la povertà, le nuove schiavitù, e per evitare le guerre. Rifiutando alcune ricerche, inevitabilmente destinate, in circostanze storiche concrete, a fini di morte, gli scienziati di tutto il mondo possono unirsi in una comune disponibilità a disarmare la scienza e formare una forza per la pace”.
 
“Nel nome di Dio, che ha creato tutti gli esseri umani per un comune destino di felicità – ha concluso il papa - siamo chiamati oggi a testimoniare la nostra essenza fraterna di libertà, giustizia, dialogo, incontro reciproco, amore e pace, evitando di alimentare odio, risentimento, divisione, violenza e guerra. Nel nome del Dio che ci ha donato il pianeta per salvaguardarlo e svilupparlo, oggi siamo chiamati alla conversione ecologica per salvare la casa comune e la nostra vita insieme a quella delle generazioni future, invece di aumentare le disuguaglianze, lo sfruttamento e la distruzione”.

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