20/04/2022, 11.30
VATICANO
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Papa: onorare gli anziani è la restituzione dell'amore

Nell'udienza generale tenuta oggi in piazza San Pietro il pontefice ha ripreso il ciclo di riflessioni sulla vecchiaia. "Per favore non allontanate gli anziani e se sono in casa di riposo portate i bambini da loro". Il saluto a un gruppo di pellegrini del Myanmar e l'invito a continuare a pregare per le famiglie che soffrono a causa delle guerre nel mondo.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Dopo la riflessione sulla Pasqua della scorsa settimana, questa mattina all'udienza generale papa Francesco è tornato a parlare di vecchiaia, continuando il ciclo di catechesi portato avanti ogni mercoledì. Erano circa ventimila i fedeli oggi in piazza San Pietro, provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo, per ascoltare le parole del papa.

Nel suo discorso - che ha avuto come fulcro “Onora il padre e la madre: l’amore per la vita vissuta”  - il pontefice ha analizzato la fragilità dell’età anziana, segnata in modo speciale dalle esperienze dello smarrimento e dell’avvilimento, della perdita e dell’abbandono. “Quante volte abbiamo detto questi vecchi danno fastidio o quante volte abbiamo voluto allontanare i vecchi da noi”, ha detto Francesco. Eppure la rivelazione del Vangelo indica una strada diversa: quella della “restituzione dell’amore”, la via dell’onorare chi ci ha preceduto.

“Questo amore speciale che si apre la strada nella forma dell’onore - tenerezza e rispetto allo stesso tempo - destinato all’età anziana è sigillato dal comandamento di Dio: Onora il padre e la madre”, ha continuato il pontefice. È un impegno solenne, il primo della “seconda tavola” dei dieci comandamenti, che non si riferisce solo ai genitori ma anche alle generazioni che ci precedono.

Papa Francesco ha spiegato come tradurre nel concreto questo gesto: “Onorare padre madre e onorare gli anziani è riconoscere la dignità che hanno”. Infatti, anche la cura stessa del malato o la garanzia del sostentamento, può mancare di onore. “L’onore viene a mancare quando l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione”, ha affermato. Questo può accadere ovunque, tra le pareti domestiche, nelle case di cura, negli uffici o negli spazi aperti della città, e gli effetti gravissimi di questo atteggiamento di disprezzo possono produrre cose orribili. Il papa ha ricordato l’episodio di cronaca recente che ha visto due ragazzi dare fuoco alla coperta di un “barbone”, visto da loro come “uno scarto umano”. Episodi del genere sono solo la punta di un iceberg, “del disprezzo per una vita che, lontana dalle attrazioni e dalle pulsioni della giovinezza, appare già come una vita di scarto”. “Pensiamo tante volte che i vecchi sono lo scarto - ha denunciato -. Questo disprezzo, che disonora l’anziano, in realtà disonora tutti noi”.

A questo proposito papa Francesco ha citato un episodio legato alla storia di Noè, quando dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, giaceva scomposto. “I figli, per non farlo svegliare nell’imbarazzo, lo coprono delicatamente, con lo sguardo abbassato, con grande rispetto - ha detto Francesco - . Questo testo è molto bello e dice tutto dell’onore dovuto all’anziano: coprire le sue debolezze, per non fargli provare vergogna”.

Ha rivolto poi un appello a cuore aperto: “Per favore non allontanate gli anziani e, se non potete tenerli in casa e l’unica soluzione è la casa di riposo, almeno andateli a trovare e portate i bambini con voi”. Raccontando un aneddoto personale, il papa è tornato ai tempi in cui era sacerdote a Buenos Aires e visitava spesso delle case per anziani: “Una signora un giorno mi disse che aveva quattro figli - ognuno con famiglia - e che la andavano sempre a trovare. Invece, più tardi l’infermiera mi disse che non era così e che i suoi figli non venivano da sei mesi”. Custodire gli anziani deve essere invece il compito di ognuno, in quanto “l’amore per l’umano che ci è comune, inclusivo dell’onore per la vita vissuta, non è una faccenda per vecchi”, ma deve diventare ambizione di tutti. “La sapienza dello Spirito di Dio ci conceda di aprire l’orizzonte di questa vera e propria rivoluzione culturale con l’energia necessaria”, ha affermato il papa.

Con il cuore sempre rivolto ai popoli del mondo in difficoltà, Francesco al termine dell'udienza ha salutato i fedeli provenienti dal Myanmar e ha benedetto la generosità dei polacchi, per l’accoglienza verso i profughi ucraini. Senza dimenticare di rinnovare il suo invito alla preghiera: “Preghiamo per la pace e per il conforto di tutte le famiglie che soffrono a causa delle guerre nel mondo”.

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