21/09/2022, 10.12
VATICANO
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Papa: pensare alle armi nucleari è una pazzia

Nuovo monito di Francesco nel corso dell'udienza generale di fronte alle notizie che arrivano dalla Russia e dall'Ucraina. "Il card. Krajewski ieri mi ha raccontato al telefono la mostruosità dei cadaveri torturati che ritrovano. Uniamoci al popolo ucraino martire". Ripercorse le tappe e gli incontri del viaggio in Kazakistan. Preghiera e appello per i malati di Alzheimer e per le loro famiglie, affinché siano sostenuti.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “La guerra in corso porta alcuni a pensare alle armi nucleari. Una pazzia”. Mentre le notizie dalla Russia e dall’Ucraina tornano a evocare drammaticamente l’ombra di un conflitto atomico, papa Francesco è tornato questa mattina a denunciare la follia di questo orizzonte durante l’udienza generale tenuta in piazza San Pietro, nel corso della quale ha ripercorso il viaggio apostolico compiuto la scorsa settimana in Kazakistan. Proprio il Paese dell’Asia Centrale è stato citato dal pontefice come un esempio di una terra che “ha saputo dire no alle armi nucleari” e intraprendere “buone politiche energetiche e ambientali”.

E alla “terribile situazione in Ucraina” Francesco ha invitato i fedeli a continuare a rivolgere il proprio pensiero. “Il cardinale Krajewski (l’elemosiniere pontificio ndr) è andato lì per quarta volta. Mi ha telefonato ieri dalla zona di Odessa, mi ha raccontato dolore di questo popolo, la mostruosità dei cadaveri torturati che trovano. Uniamoci a questo popolo martire”.

Tornando al viaggio in Kazakistan il pontefice ha ricordato il Congresso dei Leader delle religioni mondiali e tradizionali, promosso da trent’anni dal governo locale, che è stato a Nur-Sultan il cuore della visita apostolica. Francesco ha esaltato la scelta di mettere “le religioni al centro dell’impegno per la costruzione di un mondo in cui ci si ascolta e ci si rispetta nella diversità”.

La dichiarazione finale di questo appuntamento, sottoscritta insieme al papa da leader religiosi provenienti da 50 Paesi, “si pone in continuità con quella firmata ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 sulla fratellanza umana. Mi piace interpretare questo passo avanti – ha aggiunto Francesco -come frutto di un cammino che parte da lontano: penso naturalmente allo storico Incontro interreligioso per la pace convocato da san Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, tanto criticato dalla gente che non aveva lungimiranza.  Penso allo sguardo di san Giovanni XXIII e san Paolo VI; e anche a quello di grandi anime di altre religioni, tra cui mi limito a ricordare il Mahatma Gandhi. Ma come non fare memoria di tanti martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione, che hanno pagato con la vita la fedeltà al Dio della pace e della fraternità?”.

“Lo sappiamo – ha continuato - i momenti solenni sono importanti, ma poi è l’impegno quotidiano, è la testimonianza concreta che costruisce un mondo migliore per tutti”.

Il papa ha ricordato poi come il viaggio in Kazakistan stia stata l’occasione per incontrare la piccola comunità cattolica locale. “Mi ha tanto rallegrato – ha commentato Francesco - incontrare una comunità di persone contente, gioiose, con entusiasmo. I cattolici sono pochi in quel Paese così vasto. Ma questa condizione, se vissuta con fede, può portare frutti evangelici: anzitutto la beatitudine della piccolezza, dell’essere lievito, sale e luce contando unicamente sul Signore e non su qualche forma di rilevanza umana. Inoltre la scarsità numerica invita a sviluppare le relazioni con i cristiani di altre confessioni, e anche la fraternità con tutti. Dunque piccolo gregge, sì, ma aperto, non chiuso, non difensivo, aperto e fiducioso nell’azione dello Spirito Santo, che soffia liberamente dove e come vuole”.

Nei saluti al termine dell’udienza papa Francesco ha poi citato l’odierna Giornata mondiale per la lotta contro l’Alzheimer, “malattia che colpisce tante persone che si ritrovano spesso ai margini della società. Preghiamo per i malati, le loro famiglie, quanti se ne prendono cura, affinché siano più sostenuti e aiutati”. Ricordando infine l’odierna festa liturgica dell’evangelista san Matteo ha colto l’occasione per “esortare tutti a porsi alla scuola del Vangelo: Troverete nelle parole di Cristo la luce e il sostegno per il vostro cammino”.

Foto: VaticanNews

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