14/02/2007, 00.00
VATICANO
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Papa: senza le donne la storia del cristianesimo sarebbe stata diversa

All’udienza generale Benedetto XVI parla delle donne nella vita di Gesù e nella Chiesa primitiva per sottolinearne “l’effettivo e prezioso ruolo” che hanno svolto nella diffusione del Vangelo. L’importanza della formazione cristiana nell’attuale società pluralistica. L’Europa sia consapevole delle sue radici cristiane.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “La storia del cristianesimo avrebbe avuto uno sviluppo ben diverso se non ci fosse stato il generoso apporto delle donne”. Benedetto XVI ha commentato così, nel discorso per l’udienza generale, il ruolo “prezioso” che le donne hanno avuto durante la vita di Gesù e agli inizi della storia della Chiesa, pur senza approfondire questioni come il diaconato femminile, cui ha solo accennato.

Udienza generale svoltasi in due momenti, oggi, prima nella basilica di San Pietro e poi nell’aula Paolo VI per accogliere tutti i partecipanti. In San Pietro, ai circa 12mila fedeli che hanno accompagnato i vescovi della regione italiana delle Marche, che stanno compiendo la loro quinquennale visita “ad limina apostolorum”, il Papa ha detto che “nell’attuale clima di pluralismo culturale e religioso ci si rende conto che il messaggio di Gesù non è conosciuto da tutti” ed ha ricordato l’impegno che è di ogni cristiano, di portare, anche nella vita sociale, la “luce del Vangelo”. Rivolgendosi ai vescovi presenti, ha raccomandato di dedicare “ogni sforzo” alla formazione cristiana, a non tralasciare una istruzione religiosa solida e la partecipazione ai sacramenti che resistano “senza affievolirsi, alle sollecitazioni della società ormai secolarizzata”.

A conclusione di questa prima parte dell’udienza, ha recitato la preghiera mariana che ha preparato per il prossimo incontro dei giovani a Loreto, i primi giorni di settembre, al quale egli stesso prenderà parte.

Le “molte figure femminili che hanno svolto effettivo e prezioso ruolo nella diffusione del Vangelo” sono state invece al centro della riflessione per gli 8mila fedeli presenti nell’aula Paolo VI. Tali “figure” concludono il ciclo di catechesi che il Papa ha dedicato agli apostoli ed ai loro collaboratori.

“Gesù – ha detto - scelse 12 uomini come padri del nuovo Israele, perché stessero con lui e per mandarli a predicare, ma benché fossero uomini le 12 colonne della Chiesa e padri del nuovo popolo di Dio, sono state scelte anche tra i discepoli molte donne”. Il Papa ha parlato delle donne che compaiono sul cammino di Gesù, dalla profetessa Anna alla samaritana, alla peccatrice perdonata e di “donne che hanno svolto ruolo attivo, in primo luogo Maria”, che “ha collaborato in modo unico alla nostra redenzione”, ma anche delle altre ricordate dai Vangeli, come Maria di Magdala, Giovanna, Susanna e molte altre. “Poi i Vangeli ci informano che le donne, a differenza dei 12, non abbandonarono Gesù nell’ora della Passione. Tra di esse spicca in particolare la Maddalena” che fu anche la prima testimone del Risorto.

Benedetto XVI si è poi riferito alle “presenza femminile tutt’altro che secondaria” nella prima generazione apostolica, anche attraverso le lettere di san Paolo. Ha ricordato varie figure femminili che appaiono aver un ruolo di prestigio, ma ha detto di “lasciare agli esegeti” il problema delle indicazioni contraddittorie che compaiono in San Paolo. Nella lettera ai Corinzi, appare normale che la donna possa “profetare”, cioè “pronunciarsi apertamente sotto l’influsso dello Spirito, purché sia sa per l’edificazione della comunità”, ma c’è una successiva affermazione che “le donne tacciano nell’assemblea”. Ugualmente il Papa non si è soffermato sulla qualifica di “diakonos” attribuita al femminile, ricordando però che il titolo non avesse allora valore ecclesiastico di tipo gerarchico.

Al di là di tali questioni, Benedetto XVI ha citato come conclusione le parole di Giovanni Paolo II nella “Mulieris dignitatem”: “la Chiesa rende grazie per tutte le donne e per ciascuna, la Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del genio femminile apparse nel corso della storia in mezzo a tutti i popoli e nazioni, ringrazia per tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne, ... per tutte le vittorie della loro fede, ...per tutti i frutti della santità femminile”. “Questo elogio - ha commentato - riguarda tutta la storia della Chiesa ed è espresso a nome della intera comunità ecclesiale, e anche noi ci uniamo a questo apprezzamento”.

Un pensiero, infine, il Papa ha dedicato alle radici cristiane dell’Europa. Al termine dell’udienza, salutando in polacco i pellegrini giunti dalla Polonia, ha ricordato che oggi si festeggiano i santi Cirillo e Metodio patroni d'Europa e ha pregato "affinché le nazioni europee sempre più consapevoli delle loro radici cristiane, rimangano unite e si aprano a Cristo e al suo Vangelo”.

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