17/01/2022, 11.44
CINA
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Pechino, nascite ai minimi storici e boom anziani

Poco più di 10 milioni i nuovi nati nel 2021: solo 480mila in più delle persone decedute. La popolazione potrebbe avere raggiunto il picco. Sul rallentamento demografico pesano il carovita e le nuove abitudini sociali. La situazione è un’ulteriore minaccia alla crescita economica del Paese.

Pechino (AsiaNews) – Nascite ai minimi storici e boom di anziani. È il quadro stilato oggi dall’Ufficio cinese di statistica, secondo cui il Paese ha avuto 10,62 milioni di nuovi nati nel 2021, contro i 12 milioni dell’anno prima: un calo dell’11,5%. Il tasso di natalità scende per il 5° anno consecutivo: nei fatti il fallimento della politica del figlio unico. Il suo allentamento nel 2016, con la possibilità di avere due figli per famiglia, estesa a tre lo scorso anno, non ha cambiato la situazione.

Il carovita nelle città è un freno all’allargamento delle famiglie, come le mutate abitudini sociali. I giovani cinesi tendono sempre più a posticipare il matrimonio, in questa fase storica una scelta dettata anche dalla pandemia da Covid-19.

Nel 2021 in Cina si sono avute 7,52 nascite per 1.000 abitanti, il livello più basso dal 1949, quando è iniziata la raccolta di questi dati. Con questi numeri, lo scorso anno la popolazione – esclusi i migranti stranieri – è cresciuta su base annua dello 0,034%: l’aumento più basso dal 1960, ai tempi della carestia provocata dal “Grande balzo in avanti”, la disastrosa politica economica di Mao Zedong.

Si potrebbe trattate del picco di crescita. Il numero delle nascite ha superato quello dei decessi di circa 480mila unità; gli abitanti cinesi sono ora 1,4126 miliardi. Le cifre fornite dal governo sono guardate però con sospetto da molti osservatori. È risaputo che spesso le amministrazioni locali gonfiano i conteggi demografici per ottenere maggiori risorse dalle autorità centrali.

Analisti osservano che il trend negativo è conosciuto: quello che colpisce è la rapidità con cui la popolazione cinese invecchia. Per invertire la tendenza, gli esperti si aspettano maggiori interventi pubblici a sostegno delle famiglie, come esborsi in denaro e incentivi di carriera per chi ha più figli.

L’abbassamento demografico avrà un forte impatto economico e sociale sul gigante asiatico. L’invecchiamento della popolazione richiederà maggiori spese pensionistiche; la crescita economica sarà con ogni probabilità rallentata dalla perdita di milioni di persone in età di lavoro.

A causa dell’emergenza sanitaria, delle maggiori restrizioni del governo ai settori hi-tech e immobiliare, e dei problemi energetici degli ultimi mesi, nell’ultimo trimestre del 2021 il Pil nazionale è cresciuto solo del 4%. Per l’intero anno il dato è un +8,1%, che però ha come riferimento i bassi livelli del 2020. La disoccupazione rimane al 5,1%, anche se la cifra non tiene conto di milioni di lavoratori migranti impiegati nelle aree urbane, ma che hanno la residenza nelle aree rurali. Rimane alta la disoccupazione giovanile: al 14,3% per la fascia di popolazione tra 16 e 24 anni.

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