19/03/2010, 00.00
CINA
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Pechino inizia a pensare alla rivalutazione dello yuan

Il governo cinese, dopo le ripetute pressioni americane sull’argomento, ha lanciato una simulazione in 12 settori industriali per cercare di capire quali effetti avrebbe la rivalutazione della propria moneta. Soprattutto nel campo dell’export, su cui la Cina punta per sconfiggere del tutto la crisi. Per cercare una soluzione diplomatica, il vice ministro al Commercio va negli Usa.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha lanciato una simulazione in 12 settori industriali per studiare i possibili effetti di una rivalutazione dello yuan sull’economia interna. Lo ha annunciato il Consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale, secondo cui i risultati del test saranno resi pubblici il prossimo 27 aprile.

In un anno, lo yuan renminbi è cresciuto rispetto al dollaro dello 0,1%: al momento, la moneta americana vale 6,6651 yuan. Washington chiede da tempo a Pechino di cambiare la propria politica monetaria e lanciare la rivalutazione della moneta; secondo il governo cinese, le pressioni Usa cercano nei fatti di “bruciare” una parte del debito pubblico americano nelle mani della Cina.

Alle richieste americane ha risposto con forza il premier Wen Jiabao, che chiudendo l’Assemblea nazionale del popolo cinese ha chiarito: “La nostra moneta non è sottovalutata, e questa posizione non cambierà”. Tuttavia, dicono gli analisti economici, il test in corso significa che il governo “quanto meno prende in considerazione l’idea di avviare la rivalutazione”.

Emmanuel Ng, stratega valutario della Oversea-Chinese Banking Corp., spiega: “È soltanto una questione di tempo. Ci aspettiamo una crescita dello yuan per la metà dell’anno in corso”. Liu Li-gang, economista della Australia & New Zealand Banking Group Ltd., aggiunge: “Il test in corso potrebbe essere un segnale, ma non dà alcuna certezza”.

Presentando l’esperimento, il vice presidente del Consiglio Zhang Wei ha spiegato che “sono coinvolte oltre mille compagnie, piccole e grandi. I settori più coinvolti sono quello dell’elettronica e quello dei macchinari pesanti, perché una rivalutazione della moneta inciderebbe in negativo sui contratti già firmati”.

Tuttavia, gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a lasciar perdere la questione. Jon Huntsman, ambasciatore americano a Pechino, sostiene infatti che nella prossima settimana “si svolgeranno importanti incontri sulla questione. La rivalutazione dello yuan è un problema che non riguarda soltanto noi: ci sono molte altre nazioni che la vogliono”.

In ogni caso, la Cina sembra voler battere ogni strada prima di arrivare allo scontro diretto: un autorevole inviato cinese andrà negli Usa la prossima settimana per cercare di risolvere la disputa in corso sul surplus commerciale della Cina e sulla rivalutazione della sua moneta.

“I canali di comunicazione tra le due parti sono aperti...tutti i problemi che preoccupano una delle due parti devono essere discussi attraverso questi canali” ha affermato He Ning, responsabile per l’America del Nord del ministero del commercio cinese in una conferenza stampa stamattina a Pechino. He ha annunciato che il viceministro del commercio Zhong Shan sarà negli Usa dal 24 al 26 marzo per discutere “dell’equilibrio commerciale tra Cina ed Usa e delle divergenze sul commercio”.

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