20/09/2022, 12.23
GIAPPONE
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Per Abe il funerale di Stato delle polemiche

di Guido Alberto Casanova

Dopo le esequie della regina Elisabetta delegazioni da tutto il mondo sono attese il 27 settembre anche a Tokyo per l'estremo saluto all'ex premier ucciso in luglio. Ma secondo i sondaggi più del 60% della popolazione giapponese oggi è contraria a celebrazioni solenni e anche il principale partito di opposizione ha annunciato che non parteciperà.

Tokyo (AsiaNews) - A nemmeno dieci giorni di distanza dal funerale della regina Elisabetta II, trasmesso e seguito in tutto il mondo, nelle agende delle cancellerie e delle ambasciate c’è già un’altra data che incombe. La prossima settimana infatti, il 27 settembre, a Tokyo si terrà il funerale di Stato per l’ex premier Shinzo Abe, ucciso in un attentato due mesi fa. Si tratta della seconda volta dal dopoguerra che questo trattamento viene concesso a un ex premier. L’atmosfera attorno all’arena Nippon Budokan, però, si preannuncia del tutto diversa da quella osservata ieri all’abbazia di Westminster.

Da qualche settimana la decisione di concedere ad Abe questo onore è al centro di polemiche crescenti che hanno diviso l’opinione pubblica, attirandosi molteplici critiche sia dalla società civile che dai partiti di opposizione. La contrarietà al funerale di stato si sta facendo infatti sempre più maggioritaria nel Paese. Se a luglio, appena dopo la decisione, i favorevoli alle pubbliche esequie per l’ex premier erano il 43% della popolazione, oggi la loro percentuale è scesa al 33% mentre i contrari li hanno quasi doppiati arrivando a toccare il 60%.

Il mese scorso a Tokyo si sono tenute alcune proteste per chiedere la cancellazione del funerale. Le ragioni urlate dai manifestanti abbracciavano molteplici aspetti della controversa vita politica dell’ex premier. Alcuni gruppi di partecipanti si identificavano nell’opposizione ai tentativi di Abe di emendare la costituzione pacifista del Paese, mentre altri ritenevano che il suo coinvolgimento in scandali di corruzione non lo rendessero meritevole di un funerale di stato. Altri ancora esprimevano i propri dubbi sull’onere per la spesa pubblica in un momento di difficoltà economiche come quello presente, e qualcuno invece contestava la decisione di organizzare il funerale per il semplice motivo che essa era stata presa a dispetto della contrarietà della maggior parte dei giapponesi. Inoltre, a inizio settembre, sono state depositate all’ufficio di gabinetto petizioni contro il funerale di stato firmate da circa 400 mila cittadini.

Una parte della popolazione, infatti, percepisce la decisione di organizzare il funerale di stato (che secondo molti sarebbe addirittura illegale in quanto al di fuori dei poteri del governo) come una indebita pressione a dimostrare cordoglio per un leader che ha polarizzato il Paese.

Questa vicenda sta avendo anche il suo parallelo politico. Nonostante l’attuale premier Fumio Kishida abbia provato a spiegare in parlamento e ai concittadini quali siano le ragioni per organizzare il funerale, nei sondaggi il tasso di disapprovazione del suo operato ha ormai sorpassato quello di approvazione. In questo quadro il principale partito di opposizione, il Partito democratico costituzionale, si è quindi lanciato alla carica annunciando che i membri della propria dirigenza non parteciperanno al funerale. Ma nell’opposizione divisa del Giappone, tra cui serpeggiano diverse sensibilità, non tutti la pensano allo stesso modo e altri partiti invece hanno deciso di presenziare alle esequie di Abe.

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