06/01/2005, 00.00
THAILANDIA
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Phuket, preghiera interreligiosa per le vittime dello tsunami

Cattolici, musulmani, buddisti, stranieri e thai si sono riuniti per ricordare le vittime della tragedia e per infondere nuova forza nei cuori dei sopravvissuti.

Phuket (AsiaNews/Scmp) – Ieri a Phuket le litanie di migliaia di monaci buddisti e il tenue bagliore di oltre 10 mila candele hanno onorato la memoria delle vittime dello tsunami e hanno ringraziato tutte le persone nel mondo che hanno devoluto miliardi di dollari per aiutare i sopravvissuti nel lento cammino verso una nuova vita.

Alla cerimonia hanno partecipato cattolici, musulmani, buddisti, stranieri e thai vestiti di bianco (nella cultura orientale simboleggia il lutto, ndr) uniti in una preghiera comune per ricordare le anime di quanti sono morti nella tragedia che ha sconvolto il mondo intero. Durante la cerimonia sono state liberate nell'aria più di 100 lanterne di carta illuminate: esse simboleggiavano le anime dei defunti che salgono al cielo per trovare la pace.

Tra i partecipanti c'erano molti parenti delle vittime in lacrime per la perdita dei loro cari; un monaco ha consolato queste persone, segnate dal dolore e dalla sofferenza, ricordando loro che la tragedia può essere il punto di partenza per un lento processo di guarigione dai mali e dalle ferite che segnano la terra.

Padre Peter Pakpoom, della chiesa dell'Assunzione a Phuket, ha pregato perché le anime dei morti possano trovare la pace e i sopravvissuti abbiano la forza di ricominciare una nuova vita.

L'imam Naren Rodnakrat ha sottolineato che i musulmani thailandesi e indonesiani sono stati duramente colpiti dallo tsunami, ma le sue preghiere erano rivolte a tutte le vittime di ogni religione, perché "sebbene il credo religioso sia diverso, tutti abbiamo una radice comune".

Il Venerabile Phra Dhammakittiwong, capo della comunità monastica buddista di Phuket, ha tenuto la preghiera finale della funzione: egli ha benedetto le anime dei morti e ha augurato forza di volontà e coraggio ai sopravvissuti per cominciare una nuova vita.

Molte persone della zona affermano di non voler tornare subito a Phuket perchè hanno paura delle migliaia di anime dei defunti, morti in modo violento sulle spiagge della costa. Un volontario thai presente alla cerimonia si augura che la luce delle candele e la bontà dei cuori di quanti hanno preso parte alla funzione possano dissipare l'oscurità della morte. "Le lanterne – afferma Pachongsak Padamasankh – vinceranno il buio che alberga nei nostri cuori, ma perché ciò avvenga è necessario l'aiuto reciproco e la solidarietà fra le persone".    

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