01/02/2006, 00.00
INDIA
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Pietre contro il vescovo di Vasai: la condanna della Conferenza episcopale

Il portavoce: "Frange di fanatici vogliono prendere in mano la legge e impedire il lavoro sociale e umanitario della Chiesa nel Paese". Mons. Dabre è stato attaccato da una folla di estremisti indù durante l'inaugurazione di una scuola per bambini tribali nel Maharashtra.

New Delhi (AsiaNews/Cbci) – La Conferenza episcopale indiana (Cbci) condanna l'aggressione di mons. Thomas Dabre, vescovo di Vasai, e invita il governo ad assicurare che "in India frange di fanatici non prendano in mano la legge". Il presule è stato attaccato il 29 gennaio scorso da una folla indù mentre visitava una casa per bambini poveri in un villaggio nello stato occidentale del Maharashtra. Circa 200 militanti indù hanno lanciato pietre contro il vescovo e i tre sacerdoti che lo accompagnavano, ferendone uno. La delegazione cattolica partecipava all'inaugurazione di una scuola per giovani tribali nel villaggio di Gosali, nord di Mumbai. L'attacco, sferrato probabilmente da estremisti dei gruppi Bajrang Dal e Vanvasi Kalyan Parishad, ha provocato danni anche all'edificio scolastico.

Secondo p. Babu Joseph, portavoce della Cbci, il caso di mons. Dabre "è un chiaro segno che gruppi di fanatici stanno cercando di prendere la legge nelle loro mani e ostacolare il nobile lavoro che la Chiesa cattolica svolge in India". Gli estremisti indù si oppongono all'impegno della Chiesa a favore dell'elevazione culturale ed economica dei tribali. P. Babu ha aggiunto che l'incidente "è un'altra prova che fondamentalismo e elementi anti-sociali cercano di creare ostacoli al lavoro sociale e umanitario della Chiesa in India".

Il portavoce della Cbci chiede al governo centrale e locale di intervenire in modo deciso contro i responsabili dell'attacco e adottare misure che impediscano il ripetersi di azioni simili.

Stessa richiesta era stata rivolta alle autorità dal card. Ivan Dias, arcivescovo di Mumbai, all'indomani dell'incidente. "Un così barbarico episodio di violenza – ha detto il porporato – è una disgrazia per la stessa cultura indiana di rispetto e tolleranza". Allo stesso tempo – continua – "mostra la mancanza in questi gruppi politico-religiosi del senso di democrazia civilizzata".

In un comunicato congiunto la All India Catholic Union e il Bombay Catholic Council definiscono l'aggressione un tentativo di "intimidazione" e avvertono: "Se gli abitanti non avessero fatto resistenza agli estremisti, poteva succedere qualcosa di grave".

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