08/05/2025, 10.12
MALDIVE
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Proteste a Malé per uno scandalo che travolge ministro del governo Muizzu

di Maria Casadei

Dietro le manifestazioni la misteriosa caduta di una giovane da un edificio della capitale. Secondo alcune fonti sarebbero coinvolto politici e personalità di rilievo. Dietro l’incidente un festino a base di droga e alcol nella nazione a maggioranza islamica, la polizia accusata di insabbiare la vicenda. Nel mirino anche collaboratori del presidente. 

 

Milano (AsiaNews) - Proseguono le proteste a Malé, capitale delle Maldive, in seguito alla misteriosa caduta di una giovane donna da un edificio della città, avvenuta il 18 Aprile. La vicenda ha suscitato indignazione dopo la diffusione di voci che vedrebbero coinvolti politici e altre personalità di rilievo. Centinaia di giovani sono scesi in piazza chiedendo giustizia e trasparenza. 

Secondo le informazioni, la ragazza avrebbe partecipato a una festa privata tenutasi nella residenza del ministro dei Trasporti, Mohamed Ameen. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrerebbero la giovane in stato di ebrezza in compagnia di un ventunenne e di altre sei persone, all’alba del giorno dell’incidente. 

I manifestanti, in gran parte giovani, hanno chiesto le dimissioni immediate del ministro Ameen e di tutti i soggetti coinvolti, inclusi due funzionari della polizia inizialmente incaricati delle indagini. Inoltre, hanno promosso l’istituzione di una commissione ad hoc per indagare sull’accaduto, accusando le forze dell’ordine di voler insabbiare i fatti per proteggere esponenti del governo.  

Dopo un iniziale tentativo di mantenere segreta l’identità dei presenti alla festa, le autorità sono state costrette a rivelare i nomi dei partecipanti. Tra questi figurano i nipoti di Ameen e due membri del team di comunicazione del presidente Mohamed Muizzu, sospesi successivamente dall’incarico. Anche due ufficiali della polizia, a capo dell’indagine, si sono dimessi in seguito all’esplosione delle proteste. Il ventunenne ripreso nei video di sorveglianza è stato arrestato e posto in custodia cautelare per dieci giorni.  

A settimane dall’accaduto, le proteste non si fermano. Il Primo maggio, durante uno scontro tra la polizia e i manifestanti, le forze dell’ordine maldiviane hanno arrestato due leader identificati come principali organizzatori delle proteste. 

L’intera vicenda ha messo in evidenza il generale malcontento della gioventù locale nei confronti del governo di Muizzu, in carica da novembre 2023, accusato di nepotismo e corruzione. In segno di protesta, alcuni manifestanti hanno lanciato banconote contro gli agenti di polizia che cercavano di contenere la folla, gridando: “Soldi, soldi, sì signore!”, alludendo alla corruzione della polizia locale. 

Nei giorni successivi all’incidente, sui social media si sono diffuse denunce relative a feste private con consumo di stupefacenti, alle quali avrebbero partecipato esponenti del governo al potere, guidato dal presidente Mohamed Muizzu e dal suo partito, il People’s National Congress, che si presenta pubblicamente come difensore delle virtù islamiche. Mentre la polizia continua a sostenere la natura misteriosa dell’incidente occorso alla ragazza, il presidente Muizzu non ha commentato il coinvolgimento dei suoi uomini, ed ha accusato il partito d’opposizione, il Maldivian Democratic Party (Mdp), di promuovere una cultura “festaiola”, che sarebbe responsabile del declino dei valori islamici nel Paese. 

Nel frattempo, una raccolta fondi volontaria lanciata su TikTok raccolto oltre 45 mila dollari, destinati alle cure mediche della ragazza, attualmente ricoverata in Malaysia.

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