09/04/2004, 00.00
corea del sud
Invia ad un amico

Può continuare la causa di canonizzazione del "martire del sudore"

Seoul (AsiaNews/Ucan) – Il processo di beatificazione del secondo sacerdote coreano, noto come "il martire del sudore", dovrebbe procedere più speditamente dopo il recente giudizio favorevole del Vaticano.

Stando all'Enciclopedia Cattolica coreana, padre Thomas Choe Yang-eop ha camminato ogni anno per circa 2.800 chilometri per far visita a cattolici nei villaggi più remoti, dove i missionari stranieri non potevano andare, e ascoltato 4.000 confessioni. E' morto di tifo nel 1861, all'età di 40 anni, dopo 12 anni di missione sempre itinerante.

Il 5 marzo scorso, la Congregazione Vaticana per le Cause dei Santi ha inviato al vescovo di Masan, Francis Xavier Ahn Myong-ok, una lettera in cui si dichiarava che la Santa Sede non ha nulla da obiettare alla beatificazione e canonizzazione di padre Choe. Come richiedono le procedure ecclesiastiche, è ora mons. Ahn, da poco nominato vescovo di Masan, il supervisore del processo di canonizzazione.

Padre Peter Yoo Han-young, segretario generale della "Speciale Commissione Episcopale per la Beatificazione e la Canonizzazione" dei vescovi cattolici, ha detto che la pratica riguardante padre Thomas Choe Yang-eop sta andando più velocemente di quanto pensasse e ha poi aggiunto che "vista tuttavia la venerazione che i cattolici di quella nazione nutrono per lui, è possibile che il tutto proceda ancora più velocemente".

Padre Yoo ha affermato inoltre che i materiali storici e i documenti che riguardano padre Choe sono stati ben preparati, ma che nonostante questo il requisito necessario per la beatificazione, cioè un miracolo avvenuto grazie all'intercessione del candidato, risulta "piuttosto difficile" da comprovare. Dopo la beatificazione, è necessario un secondo miracolo da parte del benedetto per essere poi dichiarato santo.

Il santo Andrew Kim Tae-gon, primo sacerdote coreano e canonizzato, è chiamato invece "il martire del sangue": fu decapitato nel 1846, un anno dopo essere stato ordinato sacerdote.

Padre Choe è nato nel 1821 in quella che ora è Chungcheongbuk, una provincia 130 km a sudest di Seoul. Nel 1836 si trasferì a Macao per astudiare teologia con San Andrew Kim.

Ordinato nel 1849 quale secondo sacerdote coreano della storia dal vescovo Maresca, della diocesi cinese di Jiangnan, padre Choe ritornò in Corea in quello stesso anno e cominciò la sua missione pastorale visitando diverse basi missionarie nel Paese.

La campagna per promuovere la canonizzazione di padre Choe è cominciata nel 1996, in occasione del 175 anniversario della sua nascita in quella che è ora la diocesi di Cheongju, sotto la cui giurisdizione c'è Chungcheongbuk.

Papa Giovanni Paolo Secondo ha canonizzato 103 martiri coreani quando ha visitato Seoul nel 1984, per il 200esimo anniversario della nascita della Chiesa Coreana, grazie a laici.

Nel giugno del 2003 la "Commissione coreana per la Beatificazione e Canonizzazione" si è appellata al Vaticano affinché promuova la causa di altri 124 martiri e la Congregazione ha risposto con un "nihil obstat".

Il Cattolicesimo è arrivato in Corea nel 17esimo secolo, durante la dinastia confuciana Joseon (1392-1910). La messa al bando da parte della Chiesa dei riti ancestrali del Confucianesimo diede il via alla prima grande persecuzione dei cattolici coreani, nel 1801.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Card. Cheong: "Preghiamo affinché l'eucarestia possa tornare in Corea del Nord"
22/09/2006
Martiri di Pyongyang e della guerra: chiusa l'indagine diocesana per la beatificazione
09/06/2022 13:32
Card. Cheong: "Seoul, Manila e Hong Kong insieme per l'evangelizzazione dell'Asia"
23/02/2006
Oltre il 90% dei cattolici del Sud vuole presto la riunificazione con la Nord Corea
29/11/2005
Vescovo di Seoul: Nord e Sud consacrati all'Immacolata
09/12/2004


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”