Pyongyang invia altri 6.000 cittadini nella regione di Kursk
Si rafforza il sostegno militare ed economico a Mosca da parte del leader Kim Jong-Un che ha inviato nuove forze per la ricostruzione e lo sminamento in Russia. Ma emergono anche dati aggiornati sulle pesanti perdite subite dalle truppe nordcoreane sul fronte ucraino a quasi un anno dalla firma del trattato di reciproca difesa.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Non solo soldati: la Corea del Nord invierà 5.000 operai e 1.000 genieri militari nella regione di Kursk, mentre il segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Sergei Shoigu, ha incontrato a Pyongyang il leader nordcoreano Kim Jong-un.
A riportare oggi la notizia sono i media russi, che specificano che Shoigu si trova nella capitale nordcoreana - per la seconda volta in un mese - su incarico del presidente russo Vladimir Putin, dopo quasi un anno che i due Paesi hanno firmato un trattato di reciproca difesa, che ha permesso il dispiegamento di truppe nordcoreane sul fronte russo nella guerra contro l’Ucraina.
Secondo recenti stime diffuse dal ministero della Difesa britannico, finora nei combattimenti in Russia sarebbero morti almeno 6.000 nordcoreani. Il ministero ha condiviso l’informazione settimana scorsa, aggiornando una stima precedente che parlava di oltre 5.000 vittime. “Importanti tassi di vittime dalla Corea del Nord sono quasi certamente stati causati da assalti via terra di grandi dimensioni e ad alto attrito”, scrive il ministero.
A fine aprile il servizio di intelligence della Corea del Sud aveva dichiarato un totale di 4.700 vittime, inclusi circa 600 morti. Sempre secondo Seoul, solo quest’anno Pyongyang ha inviato 3.000 soldati in Russia.
L'avvicinarsi dell'anniversario degli accordi di reciproca difesa tra i due Paesi, il 19 giugno, ha alimentato le speculazioni su una possibile visita di Kim Jong-Un in Russia per un vertice con Putin. Il leader nordcoreano potrebbe anche prendere parte al Forum Economico Orientale, previsto per settembre a Vladivostok, vicino al confine con la Corea del Nord.
Un recente rapporto del Multilateral Sanctions Monitoring Team, composto da esperti di 11 Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Canada, Regno Unito, Corea del Sud e Giappone, evidenza come la Corea del Nord sia diventata una fonte importante di missili, munizioni e soldati per la guerra di Vladimir Putin in Ucraina. L’alleanza tra i due Paesi, che sfida le sanzioni internazionali, si è fatta più stretta nell’ultimo anno. Il report dell’organizzazione, che indaga sulle violazioni alle sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, osserva che lo scorso anno la Corea del Nord “ha trasferito alla Russia almeno 100 missili balistici, successivamente utilizzati in Ucraina per distruggere infrastrutture civili e terrorizzare aree popolate come Kiev e Zaporizhzhia”.
Il panel aggiunge che Pyongyang “ha schierato oltre 11.000 truppe nella Russia orientale a fine 2024, che sono state spostate nella regione di Kursk, dove hanno iniziato a impegnarsi in operazioni di combattimento al fianco delle forze russe”. Secondo il team di monitoraggio, il regime nordcoreano ha ottenuto in cambio assistenza militare, come “sistemi di combattimento elettronici avanzati”.
12/11/2019 08:48
10/03/2020 11:00