02/03/2022, 10.21
SIRIA - UCRAINA
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Quaresima, mons. Nassar: preghiera per un futuro di pace in Siria (e Ucraina)

L’arcivescovo maronita di Damasco assicura preghiere per la fine dell’attacco a Kiev. I siriani, sottolinea, “a parole sostengono la Russia, ma nel cuore sono vicini al popolo ucraino”. Il valore della condivisione e dell’aiuto fra famiglie povere. In Iraq digiuno e preghiera per chi soffre a causa di “conflitti e pandemia”. A Gerusalemme una messa per la riconciliazione. 

Damasco (AsiaNews) - Le “conseguenze” di un conflitto che prosegue da 11 anni e di ingiuste sanzioni imposte [dall’Occidente] in modo indiscriminato sono visibili “su una popolazione ridotta alla disperazione e in miseria”. E anche la famiglia, segno finora “della stabilità” nella vita, si è “spezzata” sotto la tensione “di un esodo continuo, di una dispersione forzata dei popoli e di continue difficoltà”. È quanto scrive l’arcivescovo maronita di Damasco, mons. Samir Nassar, nel messaggio per la Quaresima inviato ad AsiaNews e già dal titolo emblematico della situazione attraversata oggi dalla Siria e dalla regione: “La gioia dell’essere poveri”.

Il prelato, che ben conosce il dramma della guerra per averla vissuta in questi anni in prima persona, non nasconde i timori per l’attacco lanciato da Mosca a Kiev e i rischi di una escalation già espressi da capi e leader cristiani della regione. “In questi giorni di inizio Quaresima - afferma - pregheremo con forza per la pace”. Una occasione sentita dal popolo siriano, prosegue l’arcivescovo maronita di Damasco, secondo cui le persone “a parole sostengono la Russia [il suo ingresso a fianco dell’esercito siriano si è rivelato fondamentale per le sorti del presidente Assad], ma nel loro cuore sono vicini [alle sofferenze] del popolo ucraino”. 

Nel suo messaggio, mons. Nassar ricorda gli eventi legati al cammino sinodale e all’incontro in programma a metà mese, un appuntamento fondamentale per “sanare le sanguinose ferite” della Chiesa siriana, che “ci hanno aiutato a recuperare la nostra identità”.  E la missione “di ascolto, amore, perdono e unità” per un “piccolo gregge” che si affida alla “devozione mariana e all’eucaristia” per abbattere le barriere e sostenere il rinnovamento. “Le famiglie povere - prosegue il prelato - condividono ciò che hanno con le famiglie ancora più povere: pane, medicine, riparo, ciò di cui hanno bisogno per la scuola, i vestiti invernali”. Questa testimonianza, conclude, rappresenta “un bellissimo esempio di solidarietà e condivisione” perché “le gioie di uno diventano le gioie di tutti” attraverso “uno sguardo, un gesto, una lacrima, una preghiera”. 

Il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, esorta ad offrire il digiuno e la preghiera quaresimale a quanti soffrono per “conflitti, corruzione, pandemia di Covid-19” invitando a prendersi cura di quanti sono sfollati, poveri, dei malati e di quanti non hanno un lavoro. “Vi invito - scrive - a guardare a questi fratelli e pensare a come aiutarli per alleviare le loro sofferenze”. Il porporato ricorda infine le divisioni della società irachena e fra i cristiani, esortandoli come chiedono Cristo e papa Francesco a “camminare insieme (sinodalità)” perché questo è ciò che scaturisce “dalla nostra fede, l’unità nella diversità” e l’appartenenza “a un destino comune”.

Per l’inizio della Quaresima e in concomitanza con la giornata di preghiera e digiuno per il 2 marzo per la pace in Ucraina, il primate latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa celebra la messa delle Ceneri nella co-cattedrale del patriarcato. E per tutto il tempo quaresimale il sabato pomeriggio [ad eccezione del 26 marzo e 2 aprile] si terrà un ingresso solenne al Santo Sepolcro a conclusione di una processione che prende il via dalla sede patriarcale. Sono giorni di eventi e celebrazioni “partecipate” sottolinea sua beatitudine, nei quali non mancheranno intenzioni speciali “per la riconciliazione fra le Chiese” e per “la fine dei conflitti” a partire da quello in Ucraina. 

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