03/02/2010, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Riyadh: corruzione ed estremismo religioso le sfide chiave per i sauditi

È quanto emerge da un sondaggio compiuto da un istituto Usa su un campione di mille abitanti. Essi manifestano preoccupazioni anche per la crisi economica. Maggiore ottimismo fra i giovani, che guardano con maggiore fiducia al futuro. Poco interesse per la democrazia; aperture a riforme “moderate”.
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Corruzione, disoccupazione, inflazione ed estremismo religioso sono i problemi che preoccpuano maggiormante i sauditi. A rivelarlo è una rara inchiesta sulla situazione politica e sociale dell’Arabia Saudita, realizzata con un sondaggio effettuato nel novembre 2009 da Pechter Middle East Polls, istituto demoscopico privato con base a Princeton (Stati Uniti). L'esame è stato compiuto su un campione di 1000 cittadini sauditi di tre diversi centri: Jeddah, Riyadh e Damman/al-Khobar e mostra la moderata soddisfazione per la qualità di vita, sebbene vi sia preoccupazione per la crisi economica.
 
In tema di economia, nel novembre 2009 i sauditi erano divisi sul fatto che il governo stia prendendo le “giuste misure” (54%), oppure si muova nella “direzione sbagliata” (39%). Maggior pessimismo emerge guardando alle situazioni personali: il 40% afferma che l’economia domestica è in calo; il 23% non registra cambiamenti, mentre il 36% riferisce che “è migliorata”. In prospettiva futura, solo un quarto dei cittadini si aspetta una crescita del patrimonio personale per il 2010 e poco meno della metà dice di sentirsi “più sicuro”.
 
Da sottolineare il fatto che vi è maggiore ottimismo sul futuro nei giovani fra i 18 e i 24 anni – un quarto circa della popolazione del Regno – che credono nella “giusta direzione” (il 59%), mentre la percentuale cala al 51% fra quanti hanno più di 55 anni. Anche le zone di provenienza mostrano delle differenze: più fiducia fra gli abitanti di Riyadh e Damman/al Khobar; maggiore è lo scontento, invece, fra i cittadini di Jeddah.
 
Tra i problemi più sentiti la corruzione, il primo punto da affrontare per il 63% degli interpellati. A seguire la disoccupazione e l’inflazione. A Jeddah, tuttavia, meno della metà (il 42%) ritiene che la corruzione sia “il problema più grave”, rispetto al 74% registrato a Riyadh e l’85% di Damman/al Khobar.
 
Il 54% degli intervistati – uomini e donne – afferma che l’estremismo religioso è una “questione seria” che il Paese deve risolvere, con un quarto di essi che sottoscrive “con forza” questa opinione. Questo dato va confrontato con i risultati di una precedente inchiesta, secondo cui un quinto della popolazione delle aree urbane manifesta “sostegno” ad al Qaeda. Analizzando le risposte in base al sesso emerge che il 48% dei maschi reputa l’estremismo religioso un problema; il dato cresce fra le donne, attestandosi al 59% del campione.
 
Tra le priorità da perseguire, invece, nessuno degli intervistati parla di “elezioni o democrazia”. Fra le istituzioni del Regno, il 70% degli abitanti afferma di conoscere il Majlis al-Shura – organo legislativo dell’Arabia Saudita – e, con percentuali variabili, ruoli e funzioni. Il clima per le riforme interne, infine, appare favorevoli agli occhi di molti cittadini. Molti, negli anni a venire, auspicano misure “moderate” nella direzione del cambiamento.
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