29/12/2020, 08.52
PAKISTAN
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Sassi, pietre, coltelli: folla di musulmani attacca un gruppo di cristiani a Lahore il giorno di Natale

di Shafique Khokhar

Alcuni giovani musulmani hanno iniziato a offendere e fare proposte oscene ad alcune ragazze cristiane. Ne è nata una zuffa fra giovani. Una folla di 30-35 musulmani è intervenuta con violenza, entrando anche nelle case dei cristiani per picchiare donne e bambini. Negli scontri, sette cristiani sono rimasti feriti, colpiti dalle pietre; uno è stato ferito da un coltello. La polizia non ha compiuto nessun arresto.

Lahore (AsiaNews) – Doveva essere un giorno santo pieno di gioia, ma si è trasformato in un giorno triste e crudele. È quanto è successo a Lahore, alla fine del servizio liturgico nella Chiesa evangelica vicina alla Khadim Colony, nell’area di Amarsadhu.

Il 25 dicembre scorso, finita la celebrazione liturgica, alcune famiglie con ragazzi e ragazze stavano attraversando l’area del mercato, quando giovani musulmani hanno cominciato ad offendere le ragazze cristiane con appellativi offensivi e proposte oscene. Alcuni dei ragazzi cristiani hanno cercato di farli smettere e ne è nata una zuffa. A quel punto, 30-35 uomini musulmani sono intervenuti lanciando pietre e picchiando i cristiani, cercando di fare danni anche alle loro case. Nello scontro, sette cristiani sono rimasti feriti, colpiti dalle pietre; uno è stato ferito da un coltello.

Rasheed Masih, la guardia di sicurezza della Chiesa evangelica afferma che è la prima volta che questo tipo di incidente accade nella loro zona, anche se varie volte si sono verificate zuffe fra giovani cristiani e musulmani. Ma questa volta l’attacco è venuto da una folla.

Masih racconta che i giovani musulmani hanno iniziato a chiamare “choorian” le ragazze cristiane, vestite a festa e con eleganza e si sono proposti di prenderle e passare con loro l’intera giornata. “Choori” è un termine urdu molto offensivo che viene usato per gli spazzini “intoccabili” (paria) e per gli schiavi. Spesso il termine viene usato in modo dispregiativo dai musulmani per indicare i cristiani.

La guardia di sicurezza dice che in preda all’intolleranza, alcuni musulmani hanno anche cercato di entrare nel recinto della chiesa per fare danni, ma lui è riuscito a fermarli.

Saleem Iqbal, attivista per i diritti umani, ricorda che dopo gli scontri, i cristiani hanno catturato due musulmani e li hanno consegnati ad alcuni poliziotti, ma questi li hanno rilasciati dicendo che devono prima aprire un’inchiesta e poi arrestarli.

Ieri, l’avvocato cristiano Sharjeel, insieme ad alcuni poliziotti, si è recato alla casa di uno dei principali sospettati delle violenze. Il musulmano è uscito davanti alla sua casa e ha detto loro che quella era una casa di musulmani, con dentro delle donne e per questo nessuno poteva entrarvi.

Sharjeel gli ha fatto notare che giorni prima, lui e altri suoi amici erano entrati in casa di cristiani, dove erano donne e bambini e questo non li aveva fermati, anzi hanno cominciato a picchiare persone innocenti.

Fino ad ora la polizia non ha compiuto nessun arresto.

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