10/02/2020, 08.32
RUSSIA
Invia ad un amico

Scongiuri e preghiere contro le catastrofi a Smolensk e in Crimea

di Vladimir Rozanskij

Si “benedicono” e si vendono on-line mascherine e potenti amuleti contro il coronavirus. Vicinanza del patriarca Kirill alle vittime del virus in Cina. Un messaggio a Xi Jinping. Turni per avere l’acqua corrente a Simferopoli. Preghiere litaniche quotidiane per chiedere la pioggia.

Mosca (AsiaNews) - La diocesi ortodossa di Smolensk ha messo in guardia i fedeli da coloro che si offrono di “benedire” mascherine e potenti amuleti contro il coronavirus. La comunità ai confini con la Bielorussia ha diramato infatti un avviso per tutti gli abitanti della regione affermando che costoro sono solo dei truffatori.

In effetti, in varie parti della Russia si sta diffondendo la vendita di oggetti e formule attribuite agli sciamani della Karelia (nell’estremo nord del Paese), insieme a una specie particolare di “maschere miracolose” per proteggersi dall’epidemia, propagandate perfino sul sito avito.ru. Nel testo della réclame si specifica che per ogni dollaro in più aggiunto all’acquisto si ottiene un rimedio prodigioso ancora più efficace e forte, dato che l’oggetto viene anche portato in chiesa per essere benedetto dal sacerdote ortodosso.

La diocesi specifica che la credenza per cui la benedizione in chiesa “ampli la zona di azione” degli amuleti è un vero e proprio sacrilegio, poiché “contraddice la dottrina della Chiesa sulla santità e le benedizioni”. Nel comunicato si aggiunge che il patriarca di Mosca Kirill (Gundjaev) ha inviato al presidente cinese Xi Jinping una lettera in cui esprime la vicinanza e il sostegno della Chiesa ortodossa a tutte le vittime dell’infezione.

Il coronavirus non è la sola piaga per cui i russi chiedono guarigioni: in questi giorni si moltiplicano preghiere e rituali di intercessione per scongiurare la catastrofe ambientale in Crimea, a causa di un’eccezionale siccità. A Simferopoli, capitale della regione annessa nel 2014, si sono inariditi tutti i bacini idrici, e le autorità hanno diramato un avviso che decreta la sospensione a turno delle forniture di acqua corrente calda e fredda. La dichiarazione ha suscitato reazioni accese, soprattutto in vista della stagione turistica, su cui si basa l’economia della regione.

Secondo Elena Protsenko, sindaca di Simferopoli, le riserve idriche basterebbero solo per circa tre mesi, e per questo servirà comunque un razionamento. Le principali città della Crimea ricevono le forniture idriche da 14 bacini di fonte naturale e altri 8 provenienti dal canale della Crimea del nord. Fino al 2014, questo sistema veniva alimentato all’85% dalle acque del fiume ucraino Dnipro (Dnepr in russo), che ora è stato chiuso al transito, dato che la regione è “occupata” dai russi.

Le fonti naturali non bastano a mantenere il precedente regime di fornitura idrica, e le riserve accumulate in precedenza stanno ormai esaurendosi. Tutto ciò, per ora mette in crisi soltanto la città di Simferopoli, ma la siccità sta ormai minacciando anche altre zone. Gli abitanti del capoluogo si stanno industriando costruendo macchinari per riscaldare l’acqua direttamente in casa, e fanno incetta di acqua minerale, salviette umidificate, shampoo secco e stoviglie di plastica. In tempi di coronavirus, molti sono terrorizzati che la mancanza di acqua corrente possa portare a picchi nella diffusione delle infezioni. Diverse aziende di servizi sono costrette alla chiusura temporanea.

Gruppi di fedeli si sono rivolti ai sacerdoti ortodossi, facendo offerte per le celebrazioni di Moleben, preghiere litaniche in favore della pioggia. Il 5-6 febbraio, un improvviso mutamento del clima ha portato abbondante pioggia e neve (foto 2), che ha temporaneamente rifornito le riserve in crisi. In parte questo cambiamento è attribuito all’efficacia delle intercessioni rituali, che quindi vengono sollecitate con crescente intensità.

Il metropolita Lazar (Shvets), amministratore di Crimea (foto 1) da parte del patriarcato di Mosca, ha disposto che in tutte le chiese della regione si celebrino ogni giorno tali Moleben, con l’intenzione della “dispensazione dell’acqua” (nisposlanie vlagi). Tali preghiere sono sollecitate non solo dai fedeli, ma anche dagli stessi amministratori, a cominciare dal presidente della regione di Crimea Sergej Aksenov e dal presidente del governo locale Jurij Gonatsjuk.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
A Kiev il Concilio di unificazione della Chiesa ortodossa autocefala (Video)
14/12/2018 08:07
La Chiesa ortodossa ucraina, dopo due anni di autocefalia
17/12/2020 08:35
Il Patriarcato di Mosca penalizza i vescovi greci filo-ucraini
22/10/2019 09:15
La Chiesa ortodossa greca riconosce la Chiesa ucraina
14/10/2019 08:00
La Chiesa ortodossa greca frena sull’autocefalia ucraina. Filaret la combatte
13/06/2019 10:18


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”