Seoul: livelli ‘record’ di cure per traumi da bullismo sul lavoro
La conferma dai dati diffusi dall’Agenzia coreana per la sicurezza e la salute sul lavoro. Fra il 2022 e il 2024 la Kosha ha condotto 16.607 sessioni di consulenza, con cifre in forte crescita nell’ultimo triennio. I casi riguardano gravi incidenti sul lavoro, suicidi di colleghi, bullismo, molestie e violenze sessuali.
Seoul (AsiaNews) - In Corea del Sud emerge con crescente preoccupazione il tema del bullismo nei luoghi di lavoro, con un numero sempre più elevato di dipendenti e professionisti che segnalano “livelli record” nelle denunce di traumi o criticità a livello psicologico. La conferma arriva anche dagli ultimi dati forniti in questi giorni dal governo, a partire dall’Agenzia coreana per la sicurezza e la salute sul lavoro (Kosha) che ha diffuso ieri i rilevamenti compiuti dalla rete di centri sparsi sul territorio. L’organismo ha infatti condotto 16.607 sessioni di consulenza tra il 2022 e il 2024, con cifre annuali in forte crescita nell’ultimo triennio. Nel 2023 sono state effettuate 6.757 consulenze, con un aumento del 56,4% rispetto al 2022 e del 22,2% rispetto al 2023.
I centri, istituiti per la prima volta a Daegu nel 2018 e ora estesi a 23 sedi in tutto il Sud della penisola coreana, offrono sostegno psicologico gratuito ai lavoratori che hanno subito traumi: fra questi si registrano in particolare criticità causate da gravi incidenti sul lavoro, suicidi di colleghi, bullismo sul posto di lavoro o molestie o violenze sessuali.
Gli incidenti sul lavoro, compresi gli infortuni gravi, sono stati il motivo più comune per cui è stato richiesto un sostegno psicologico nel 2023, con 3.214 sessioni, quasi la metà del totale annuale. Le consulenze relative al bullismo e alle molestie sessuali seguono da vicino con 2.311 casi, quasi il doppio rispetto ai 1.156 registrati nel 2022.
Anche i casi di bullismo sul posto di lavoro segnalati dal governo sono aumentati costantemente, passando da 8.961 nel 2022 a 11.038 nel 2023 e 12.253 nel 2024, il che suggerisce un legame diretto con la crescente domanda di servizi di assistenza per traumi. Le segnalazioni di abusi da parte dei lavoratori, inclusi aggressioni verbali e fisiche, sono aumentate da 72 casi nel 2022 a 202 nel 2024, anche se il dato segna un calo rispetto ai 589 casi segnalati nel 2023.
Inoltre, l’aumento complessivo dei ricorsi alla consulenza post-traumatica è stata determinata anche da un aumento dei casi “altri”, come i traumi derivanti da malattie tra cui il Covid-19, che sono passati da 84 nel 2022 a 1.030 nel 2024. I programmi di assistenza per traumi coprono non solo le vittime primarie direttamente coinvolte in incidenti sul lavoro, ma anche “le vittime secondarie, come colleghi o testimoni, che sono psicologicamente colpite dagli eventi” come spiegano in una nota gli esperti della Kosha.
Il tema del bullismo e della discriminazione a vario titolo sul piano sociale era un fattore che, in passato, riguardava in particolare i rifugiati nord-coreani che abbandonavano il regime dittatoriale dei Kim in cerca di una vita migliore nel Sud. Un percorso spesso difficoltoso caratterizzato da penalizzazioni nella retribuzione, blocchi negli avanzamenti di carriera oltre che un persistente clima di “sorveglianza” non giustificato a distanza di anni dalla fuga dal Nord. Tuttavia, nel tempo il fenomeno si è andato allargando a diversi strati della società, coinvolgendo persino le scuole con un crescendo di denunce che hanno spinto le autorità ad intervenire con restrizioni sui test di ammissione alle università.