Sheikh Hasina condannata per crimini contro l'umanità, Dhaka nel caos
Le notizie di oggi: Manila, oltre 600mila in piazza contro corruzione nei progetti sulle inondazioni. Le autorità indiane hanno arrestato un residente del Kashmir collegato all'attentato al Red Fort di Dheli. Almeno 18 vittime per frane nel Giava Centrale dovute alle piogge torrenziali. Unifil accusa Israele di aprire il fuoco contro i caschi blu. Procura Azerbaigian chiede l'ergastolo per cinque dirigenti armeni del Nagorno-Karabakh.
BANGLADESH
Il Tribunale per i Crimini Internazionali ha emesso questa mattina il verdetto di condanna per crimini contro l'umanità contro l'ex premier del Bangladesh Sheikh Hasina, destituita per le violenze durante le proteste di piazza nell'estate 2024. Il verdetto - fortemente contestato da Hasina (che vive in esilio) e dai suoi sostenitori - è accompagnato da un clima di fortissima tensione: diverse bombe artigianali sono esplose già ieri a Dhaka. Non sono state segnalate vittime, ma le esplosioni hanno ulteriormente destabilizzato una città già in fermento dopo giorni di disordini politici e si temono nuovi scontri per oggi. Hasina, 78 anni, è sotto processo in contumacia con l'accusa di crimini contro l'umanità; un rapporto Onu ha stimato che fino a 1.400 persone sono state uccise e migliaia ferite - la maggior parte dalle forze di sicurezza - tra il 15 luglio e il 5 agosto 2024.
FILIPPINE
Oltre 600mila manifestanti hanno partecipato a una nuova protesta a Manila per chiedere chiarezza sui presunti casi di corruzione relativi ai progetti per il controllo delle inondazioni. Il raduno era organizzo da Iglesia Ni Cristo, chiesa evangelica che conta 2 milioni di fedeli. Lo scandalo si è ampliato quando il presidente Marcos Jr. aveva reso noti ad agosto i risultati di una verifica interna, rivelando irregolarità: funzionari, dirigenti e legislatori, avrebbero arricchito se stessi. Sabato l'arcivescovo di Manila card. Advincula aveva messo in guardia da possibili tentazioni golpiste nell'esercito.
INDIA
Le autorità indiane hanno arrestato un uomo collegato all'attentato che la scorsa settimana ha ucciso otto persone e ferito altre venti a Delhi, presso il Red Fort. È il proprietario della Hiundai i20 deflagrata, residente del Kashmir, accusato di aver cospirato con il presunto attentatore suicida. L'Agenzia investigativa nazionale (NIA) ha sequestrato un altro veicolo presumibilmente appartenente all'attentatore. Finora sono stati interrogati 73 testimoni, comprese le persone rimaste ferite nell'esplosione.
INDONESIA
Le frane provocate dalla pioggia in due regioni della provincia di Giava Centrale, in Indonesia, hanno causato la morte di almeno 18 persone, secondo quanto riferito dalle autorità, mentre le operazioni di ricerca sono ancora in corso. Una frana nella città di Cilacap ha seppellito una dozzina di case nel villaggio di Cibeunying. Le operazioni di ricerca e soccorso sono state difficili poiché le persone sono state seppellite a una profondità compresa tra i 3 e gli 8 metri.
ISRAELE - LIBANO
Ieri le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro i soldati delle forze Onu, in territorio libanese. L'Unifil ha confermato che un carro armato Merkava “ha sparato colpi di mitragliatrice pesante contro i caschi blu". Il portavoce dell'Idf Avichai Adraee ha parlato di incidente a causa delle condizioni meteorologiche avverse. In precedenza, Unifil aveva rivelato un significativo sviluppo israeliano all'interno del territorio libanese, confermando la costruzione di muri all'interno del territorio libanese, nei pressi della Linea Blu demarcata dall'Onu.
ARMENIA - AZERBAIGIAN
La procura dell’Azerbaigian ha chiesto la condanna all’ergastolo per cinque dirigenti armeni della repubblica del Nagorno Karabakh poi riconquistata, l’ex presidente Araik Arutjunyan, l’ex-speaker del parlamento David Iškanyan, l’ex-ministro degli esteri David Babayan, l’ex- capo di stato maggiore Levon Mnatsakanyan e il suo vice David Manukyan, e 20 anni per altri 10 dirigenti che hanno più di 65 anni, per i quali la legge azera non prevede l’ergastolo.
RUSSIA
Nella provincia di Mosca è stata organizzata una nuova protesta degli ecologisti, che manifestano contro l’abbattimento degli alberi nel parco nazionale Losinyj Ostrov, un’operazione decisa a fine 2023 per la costruzione di una nuova autostrada che unisca i paesi di Korolev e Mytišči, presentata come una “ristrutturazione capitale” di tutta la zona dove già esiste una piccola strada asfaltata, considerata dagli attivisti come una “manipolazione”.





