06/04/2010, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Si cercano ancora 33 vittime della miniera di Wangjialing

Ritrovati cinque cadaveri di minatori. In buone condizioni i 115 sopravvissuti, che raccontano ai media i particolari degli otto giorni trascorsi in trappola, mangiando segatura e appesi con le cinghie per non annegare durante il sonno.

Pechino (AsiaNews) – Continuano senza sosta le ricerche di sopravvissuti all’interno della miniera allagata di Wangjialing, nella provincia dello Shanxi, dopo il ritrovamento di 115 minatori – ancora vivi dopo una settimana – e quello di cinque cadaveri. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, “ci sono forti speranze che anche i restanti 33 minatori che mancano all’appello possano essere vivi”.

Nel frattempo, iniziano ad arrivare i primi particolari dell’incredibile permanenza dei lavoratori all’interno della miniera, allagata dopo il crollo di un argine locale. I sopravvissuti spiegano di essersi salvati mangiando segatura e tenendosi appesi alle mura con le loro cinture di sicurezza, per evitare di rimanere troppo in acqua e soprattutto per non affogare durante il sonno.

Il primo a riemergere è stato il 36enne Jin Qunhong, tirato fuori subito dopo la mezzanotte di domenica. Intervistato dalla televisione, un altro minatore di 27 anni è riuscito soltanto a dire: “È fantastico essere di nuovo sulla superficie”. I leader del Paese avevano invitato i soccorritori a fare tutto il possibile per gli operai. In un messaggio congiunto, il presidente Hu Jintao e il primo ministro Wen Jiabao avevano detto: “Fate tutto quello che potete, e poi rifatelo una seconda volta. Dovete salvarli”.

Le operazioni di soccorso sono riprese dal vivo da alcuni operatori della China Central Television, una possibilità molto rara per una nazione che conta ogni anno migliaia di minatori morti in incidenti sotterranei. Il salvataggio dei minatori, inoltre, è stato salutato come “un miracolo” dalla stampa e dall’opinione pubblica, che continuano a sottolineare la grande opera dei soccorritori e del governo, locale e centrale.

Da anni la Cina detiene il primato del più alto numero al mondo di incidenti mortali in miniera, conseguenza della fame di energia che porta a tenere aperte miniere. Responsabili degli impianti, sia governativi che pubblici, premono per uno sfruttamento intensivo, riducendo le misure di sicurezza per aumentare i profitti.

 Negli ultimi tre anni il governo ha approvato regolamenti sulla sicurezza nelle miniere, ma la loro applicazione è molto vaga. Grazie alla corruzione, governi locali e proprietari delle miniere riescono a evitare la chiusura, nascondendo spesso incidenti e numero dei morti. Il Partito ha ordinato ai suoi dirigenti di non investire nel settore, ma questa direttiva è largamente ignorata.

Fonti ufficiose dicono che le vittime per incidenti in miniera in Cina sono almeno 20mila l’anno, ma il numero reale è impossibile da certificare, dato che Pechino punta a insabbiare ogni incidente minerario. È dunque del tutto eccezionale, se non propagandistica, la copertura mediatica dell’incidente della miniera di Wangjialing.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Strage di minatori in Shaanxi, Henan, Shanxi
02/04/2010
Shanxi: tra i morti in miniera, almeno 50 soccorritori non preparati
10/12/2007
Shanxi, esplosione in miniera: 17 morti e decine di dispersi
06/11/2006
Colata di acciaio fuso uccide 32 operai. Crescono gli incidenti sul lavoro
18/04/2007
Cina: esplosione di gas uccide 21 persone
17/05/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”