Singapore: esecuzione imminente, appello di 12 deputati malaysiani per il cristiano Pannir
Figlio di un pastore protestante, da anni è rinchiuso nel braccio della morte in seguito a una condanna per narcotraffico. Un gruppo di parlamentari del partito del premier chiedono l’intervento urgente del ministro degli Interni. I tribunali della città-Stato hanno respinto la richiesta di grazia e hanno bocciato di recente anche l’ultima richiesta di sospensione.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - Per quasi sette anni il 38enne Pannir Selvam Pranthaman, figlio di un pastore malaysiano, ha atteso nella prigione di Changi a Singapore l’esecuzione della sentenza di condanna a morte, dopo che i giudici gli hanno comminato la pena capitale per aver importato 51,84 g di eroina nel 2017. I suoi ricorsi sono stati respinti a più riprese, la sua richiesta di grazia è stata rispedita al mittente e la sua ultima richiesta di sospensione è stata bocciata non più tardi di due settimane fa. Ora, mentre il tempo stringe e l’appuntamento col boia si avvicina, un gruppo di parlamentari di Kuala Lumpur lancia un ultimo appello, disperato tentativo finale per salvarlo.
Di recente 12 esponenti del Parti Keadilan Rakyat (Pkr, People’s Justice Party guidato dal primo ministro Anwar Ibrahim) si sono rivolti al ministero malaysiano degli Interni Saifuddin Nasution Ismail, esortandolo ad agire immediatamente. I deputati affermano che Pannir non era la mente dell’operazione finalizzata al narcotraffico, ma solo una recluta di un più ampio cartello della droga locale. Una informazione confermata di recente da un testimone che ha presentato una denuncia alla polizia nel marzo scorso.
“Esortiamo il ministro a scrivere a Singapore per chiedere la sospensione dell’esecuzione della condanna a morte mentre la nostra polizia indaga sui leader dell'organizzazione” hanno affermato i parlamentari in una dichiarazione congiunta. “Se i leader venissero arrestati, ciò potrebbe persuadere Singapore - prosegue la nota - a concedere a Pannir un certificato di assistenza sostanziale, risparmiandogli la vita”.
L’appello è stato firmato da Rafizi Ramli, Nik Nazmi Nik Ahmad, Wong Chen, Syed Ibrahim Syed Noh, Rodziah Ismail, Bakhtiar Wan Chik e altri sei deputati. Per la famiglia di Pannir, l’iniziativa congiunta dei parlamentari offre un fragile barlume di speranza. La sua vita ora non dipende dai tribunali, ma dal fatto che la diplomazia, la giustizia e la compassione possano prevalere lungo un cammino che rimane in salita.
L’anno scorso sono state eseguite nove condanne a morte per vari reati capitali, con un aumento sostanziale rispetto agli anni precedenti, la maggior parte delle quali per reati legati alla droga. Il tasso di esecuzioni capitali a Singapore per reati legati alla droga è storicamente elevato e rimane una preoccupazione significativa per i difensori dei diritti umani.
Il Misuse of Drugs Act 1973 (Legge sull’uso improprio di sostanze stupefacenti) divide le sostanze controllate in tre categorie: classe A, classe B e classe C. Ai sensi della Sezione 44, il ministro ha l’autorità, tramite un decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, di aggiungere, rimuovere o riclassificare sostanze stupefacenti all’interno di queste tabelle. La legge prevede anche alcune delle pene più severe al mondo, tra cui lunghe condanne detentive, fustigazione e persino pena di morte.
Pannir Selvam Pranthaman, figlio di un leader cristiano, secondo i giudici avrebbe agito come “corriere” per importare la droga; tuttavia, al momento della sentenza i magistrati non hanno tenuto conto dell’atteggiamento di collaborazione mostrato dall’imputato. Inoltre, in fase di dibattimento nel 2020 le autorità carcerarie avrebbero fornito informazioni riservate su 13 detenuti agli uffici del procuratore generale. Nella sua comunità evangelica era soprannominato “The little drummer boy” in omaggio al titolo della sua canzone di Natale preferita e suonava la batteria nel coro della chiesa di cui il padre è pastore. In prigione Pannir ha scritto i testi di due canzoni con tematiche pro-vita, che sono state cantate in un secondo momento da due popolari artiste malaysiane.
Fra le ultime esecuzioni condotte a Singapore vi quella è avvenuta il 7 febbraio scorso, quando è stato impiccato “un 50enne locale condannato per possesso di droghe a scopo di traffico”. Infine, l’ultimo malaysiano impiccato a Singapore, in base alle severe leggi contro il narcotraffico, è stato Nagaenthran Dharmalingam, 34 anni, disabile intellettuale, il 27 aprile 2022. Attualmente ci sono altri otto malaysiani in attesa di essere condotti al patibolo.
18/02/2025 09:58
03/04/2023 13:40