19/05/2025, 13.02
SRI LANKA - MYANMAR
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Sri Lanka, religioni insieme per i monaci buddhisti colpiti dal terremoto in Myanmar

di Melani Manel Perera

All’indomani del Vesak Poya, si è svolta a Colombo una grande iniziativa di solidarietà, presenti 80 monaci birmani. Hanno aderito anche musulmani, indù e cristiani. Dopo il sisma in Myanmar, la comunità srilankese si è mobilitata con donazioni, raccolte e aiuti concreti per gli oltre 400 monaci in formazione nel Paese. I loro sostenitori colpiti non possono più aiutarli. P. Rohan Silva: “Tendiamo le mani alle vittime, come fu per noi dopo lo tsunami del 2004”.

Colombo (AsiaNews) - Si è tenuta il 13 maggio la tradizionale raccolta di donazioni, che si svolge da 11 anni il giorno successivo al Vesak Poya, guidato dall’abate del tempio Mirihana Vivekaramaya e Capo Sanghanayake della Provincia Occidentale in Sri Lanka, il ven. Sasthrapati Kithalagama Hemasara Nayaka Thero. Presenti all’evento anche 80 monaci del Myanmar. Al Consiglio del tempio Mirihana Vivekaramaya (Dayaka Sabhawa), all’Associazione Femminile Buddhista, al Segretariato Regionale di Maharagama, e all’Organizzazione Dharma Shakthi, si sono unite personalità religiose e gruppi musulmani, induisti e cristiani, che hanno contribuito a questa iniziativa caritatevole.

Il recente terremoto in Myanmar ha ucciso migliaia di persone. E ha provocato pure migliaia di feriti e sfollati. Per aiutare i monaci del Myanmar giunti nel Paese, impegnati da anni nell’istruzione, è stata organizzata una raccolta di razioni alimentari secche, beni igienici e assistenza finanziaria, Il Ven. Kithalagama Hemasara Thero ha dichiarato che più di 400 monaci in formazione del Myanmar si trovano attualmente in Sri Lanka per seguire gli studi secondari e superiori e per conseguire diplomi post-laurea. I bisogni dei monaci durante gli studi sono solitamente soddisfatti dai loro parenti e donatori che vivono in Myanmar. Ma, a causa del terremoto, molti di loro sono morti, o si sono ammalati, o sono stati sfollati. Costringendoli a cercare a aiuto altrove.

L’abate del Mirihana Vivekaramaya ha elogiato la decisione presa dal presidente dell’organizzazione Dharma Shakthi, il dott. Assaji Nayaka Thero, e dal vescovo metodista in pensione Asiri Perera, con i leader religiosi musulmani, indù, cristiani, di sostenere il più possibile i monaci del Myanmar. Organizzando con metodo, in maniera efficace, la raccolta delle donazioni, affinché fosse partecipata da tante persone. “Tutti hanno contribuito con materiali e denaro; è un grande aiuto per i monaci del Myanmar in questo periodo difficile”, ha dichiarato ad AsiaNews Perera.

“Alcuni monaci dello Sri Lanka, insieme a 60 monaci provenienti dal Myanmar, hanno intrapreso oggi la raccolta di donazioni. Siamo felici di offrire loro l'amore dei nostri cuori cristiani in questo modo”, ha detto Asiri Perera. E il pensiero è per il terremoto e lo tsunami del 2004 nell’oceano Indiano, disastro affrontato allora anche dagli srilankesi. “Abbiamo visto come la popolazione dello Sri Lanka e quella dei Paesi stranieri siano venute ad aiutarci. Il sostegno dato e ricevuto con calore in quel momento ci ha permesso di prenderci cura della nostra gente colpita per mesi - ha dichiarato ad AsiaNews p. Rohan Silva, direttore del Colombo's Centre for Society and Religion -. Pertanto, abbiamo voluto tendere le nostre mani d'amore in ogni modo possibile alle persone indifese colpite dal terremoto in Myanmar”.

P. Rohan Silva ha dichiarato che è stata lanciata una colletta sui social media intitolata “Cuori scossi contro la terra scossa”. La richiesta è di sostenere l’evento di raccolta di donazioni. Alla chiamata hanno incredibilmente risposto un numero significativo di persone, compresi diversi ordini religiosi femminili, tra cui Caritas Sri Lanka - SEDEC. Hanno dato il loro contributo finanziario alla causa, sia individualmente, sia come gruppo.

“Quando abbiamo saputo di questo disastro, abbiamo pensato a come aiutarli. Infine, dal ven. Kithalagama Hemasara Thero abbiamo avuto l’opportunità di aiutare coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. Le persone che aiutavano questi monaci buddhisti del Myanmar sono state colpite gravemente e non sono più in grado di sostenerli. Siamo quindi felici di poter aiutare questi monaci per le loro necessità, per quanto possibile”, ha dichiarato ad AsiaNews suor Chrishanthi Basil, religiosa del Buon Pastore che è membro del comitato dell'organizzazione Dharma Shakthi. Chrishanthi ha anche detto che “non siamo in grado di sostenere di persona coloro che sono stati colpiti. Aiutare le persone più vicine a noi è un buon modo per dimostrare la nostra sensibilità verso le persone colpite”. Anche suor Chrishanthi ha confermato che 400 monaci buddhisti del Myanmar studiano in Sri Lanka, a Colombo, ma non solo.

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