17/11/2023, 14.14
TAIWAN
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Taipei, il fronte comune delle opposizioni per fermare l'erede di Tsai Ing-wen

di John Ai

A poche ore dal termine per la presentazione delle candidature per il voto di gennaio il Kuomintang (su posizioni filo-Repubblica popolare cinese) e il partito dell'ex sindaco Ko Wen-je hanno raggiunto un'intesa apparsa a lungo difficile. La svolta potrebbe ribaltare i sondaggi che finore in testa l'attuale vice-presidente Lai Ching-te, candidato dell'autonomista Partito Democratico Progressista. Una corsa al voto seguita con apprensione tanto a Pechino quanto a Washington.

Taipei (AsiaNews) – Tra i temi affrontati in queste ore nel vertice tra il presidente cinese Xi Jinping e quello degli Stati Uniti Joe Biden c’è stata ancora una volta la questione di Taiwan, principale motivo di frizione tra Pechino e Washington. Ma proprio alla vigilia dell’incontro di San Francisco si è verificato un importante svolta a Taipei: i due principali partiti di opposizione hanno raggiunto un accordo per presentarsi insieme alle cruciali elezioni presidenziali in programma a gennaio 2024. Si tratta di un tentativo di unire le forze per ribaltare gli attuali sondaggi che vedono il candidato del Partito Democratico Progressista, attualmente, al governo saldamente in testa. Il Kuomintang, partito filo-Pechino, e il Partito Popolare di Taiwan dell’ex sindaco di Taipei Ko Wen-je, hanno concordato di coordinare i candidati alla presidenza e alla vicepresidenza ormai a ridosso della scadenza del 20 novembre per la registrazione dei candidati.

Entrambi i partiti hanno concordato di decidere il candidato presidente e vicepresidente in base al risultato degli ultimi sondaggi che vengono condotti in queste ore. Hanno inoltre concordato di formare un governo di coalizione in caso di vittoria alle elezioni. L'ex presidente del Kuomingtang Ma Ying-jeou ha partecipato come testimone all’incontro in cui è stata stilata l’intesa.

Entrambi i partiti hanno concordato che, una volta eletto, il presidente sarà responsabile della difesa nazionale, della diplomazia e delle relazioni attraverso lo Stretto di Taiwan. Il gabinetto sarà ripartito in base alla proporzione dei voti. Il Partito Popolare di Taiwan svolgerà il ruolo di contrappeso ed equilibrio, mentre il Kuomintang sarà responsabile della costruzione e dello sviluppo.

Il Partito Democratico Progressista della presidente uscente (non ricandidabile) Tsai Ing-wen, schierato su posizioni indipendentiste, governa Taiwan da otto anni. Se il suo vice Lai Ching-te – candidato a succederle - dovesse vincere le elezioni di gennaio, otterrebbe un terzo mandato consecutivo, un fatto senza precedenti per il Partito Democratico Progressista. Se invece vincerà l'alleanza tra Kuomintang e Partito Popolare di Taiwan, Taiwan avrà il primo governo di coalizione della storia.

L'ultimo sondaggio condotto da United Daily News attribuisce il 26% dei consensi a Lai Ching-te. Al leader del Kuomintag Hou Yu-ih è attribuito il 18%, contro il 21% Ko Wen-je. In corsa c’è anche il magnate dell'economia e fondatore di Foxconn Terry Gou, candidato indipendente, che raccoglierebbe il 7% di sostenitori. Le autorità cinesi hanno però avviato un'ispezione fiscale su Foxconn dopo che Terry Gou ha annunciato la campagna elettorale, nonostante sia una figura politica favorevole alla Cina. È opinione diffusa che il panorama frammentato della campagna elettorale sia favorevole al partito al governo.

Il Partito Democratico Progressista insiste sul fatto che il dialogo con la Cina dovrebbe basarsi su condizioni di parità. Il candidato filo-cinese del Kuomintang Hou Yu-ih propone di ridurre il servizio militare per gli uomini a quattro mesi, suscitando polemiche. Hou Yu-ih e Ko Wen-je intendono riprendere l'accordo di scambio di servizi tra le due sponde dello Stretto con la Cina, che ha scatenato proteste di massa quasi 10 anni fa. Inoltre i discorsi di Ko Wen-je sulle donne e sui gruppi LGBT hanno suscitato qualche polemica.

Di una possibile collaborazione tra i due principali partiti di opposizione si parlava da tempo, ma entrambi avevano opinioni diverse sui candidati presidente e vicepresidente. I sostenitori del Partito Popolare di Taiwan si aspettano che il loro candidato Ko Wen-je sia il candidato presidente per portare più persone al voto, mentre i sostenitori del Kuomintang sostengono che il loro partito ha più risorse nel parlamento e nella amministrazione governo locale. Per questo si è ritenuto a lungo che l’alleanza fosse un rompicapo.

L'American Institute in Taiwan, l'ambasciata di fatto degli Stati Uniti a Taiwan, ha chiamato Ko Wen-je per chiedergli di chiarire se la decisione è stata presa sotto la pressione di Pechino.

Negli ultimi anni la Repubblica popolare cinese ha rafforzato la presenza militare intorno all'isola autonoma. La Cina sta inviando un maggior numero di aerei e navi militari a navigare intorno a Taiwan e le esercitazioni militari sono diventate più frequenti. Il Partito Democratico Progressista al governo propone di aumentare la forza di difesa e di accelerare lo sviluppo di armi. I progetti di Taiwan per la produzione indipendente di aerei e sottomarini militari sono in corso. Inoltre, Taiwan ha esteso il servizio militare obbligatorio per gli uomini a un anno.

Pechino si sta impegnando al massimo per isolare Taiwan nella comunità internazionale, ma i legami speciali di Taiwan con gli Stati Uniti e con alcuni Paesi occidentali vanno avanti. Gli Stati Uniti continuano a offrire aiuti militari a Taiwan per aumentare la capacità di difesa di Taiwan, importante per sostenere l'attuale condizione dello Stretto di Taiwan.

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