11/02/2010, 00.00
SRILANKA
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Tewatte, migliaia di fedeli pregano Nostra Signora di Lanka per la pace nel Paese

di Melani Manel Perera
Pellegrinaggio al tempio mariano, dopo la guerra sanguinosa fra esercito e ribelli tamil I fedeli si affidano alla Madonna quale simbolo di “amore e protezione”. La messa solenne presieduta da mons. Gomis, arcivescovo emerito di Colombo.
Tewatte (AsiaNews) – Migliaia di devoti mariani hanno celebrato la festa di Nostra Signora di Lanka pregando “per la pace nel Paese”. Un appello condiviso anche da mons. Oswald Gomis, arcivescovo emerito di Colombo, che il 7 febbraio scorso ha presieduto la messa solenne nella basilica nazionale. Si è trattato delle prime celebrazioni dopo la sconfitta delle Tigri tamil, il movimento indipendentista del nord che per tre decadi ha combattuto contro l’esercito di Colombo. Le speranze di una “pace duratura”, tuttavia, sembrano incrinate da una lotta politica interna fra governo e opposizione, che potrebbe sfociare in una nuova fase di violenze nello Sri Lanka.
 
Per rafforzare il senso di unità nazionale fra le diverse etnie, le cinque messe della domenica sono state celebrate in tre lingue diverse: singalese, tamil e inglese. A presiedere la funzione principale – il 7 febbraio alle 7.30 del mattino – è stato mons. Oswald Gomis, arcivescovo emerito di Colombo, insieme a sacerdoti (nella foto) provenienti dalla capitale e preti della diocesi di Colombo, dove sorge il tempio mariano.
 
Mons. Gomis ha invitato i fedeli a partecipare alla funzione come “messa di ringraziamento” alla Madonna, che ha ascoltato le “nostre preghiere” perché mettesse fine alla guerra. Durante l’omelia, il prelato ha sottolineato che “Dio ha ascoltato le nostre suppliche attraverso l’intercessione della nostra amata Signora di Lanka”. Ricordando il cammino che ha portato alla costruzione della basilica, l’arcivescovo emerito di Colombo ha quindi aggiunto che “è il segno del nostro grazie alla Madonna, per aver salvato l’isola dagli orrori della Seconda guerra mondiale”.
 
Il prelato ha quindi invitato i fedeli ad “ascoltare la Madonna, mettere in pratica i suoi insegnamenti, standole sempre più vicino… più che in passato”. Un atteggiamento che va mantenuto nei problemi e nelle difficoltà che si presentano nella vita di ogni giorno: “dobbiamo pregare la nostra amata Amma (Madre, ndr) e chiedere la sua guida e la sua forza per affrontare le difficoltà della vita”.
 
Tra gli oltre 3mila fedeli che hanno partecipato alla messa vi era anche Nalini de Awis, madre di due figli e proveniente della parrocchia di Wattala. Tewatte è il suo villaggio di origine, spiega, ed è orgogliosa di essere nata nel luogo in cui sorge il Santuario mariano perché “la Madonna è un vero simbolo di amore e protezione”. Ruben Dharmalingam, fedele tamil anch’egli della parrocchia di Wattala, aggiunge che “non abbiamo mai perso le speranze e abbiamo continuato a pregare, perché la Vergine Maria ci desse la pace. Ora siamo felici, perché possiamo vivere in pace”.
 
La Basilica – che sorge nella diocesi di Colombo – è stata voluta dall’allora arcivescovo di Colombo mons. Jean-Marie Masson. Nel 1940 fece voto che, se all’isola fossero stati risparmiati gli orrori della guerra, avrebbe costruito una basilica alla Vergine. Nel 1946 ha ottenuto il permesso vaticano di realizzare la chiesa e dedicarla alla Nostra Signora di Lanka. Papa Pio XII nel 1948 ha proclamato la Madre Benedetta quale protettrice dello Sri Lanka. La prima pietra è stata posta il 4 febbraio 1951. La statua della Madonna è stata benedetta da Pio XII e portata nell’Isola nel 1952. La messa di consacrazione del 1974 è stata officiata da tutti i vescovi del Paese, guidati dal cardinal Thomas Cooray.
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