Thailandia: sciolto il parlamento, elezioni entro 60 giorni
Le notizie di oggi: lunedì 15 a Hong Kong la sentenza del processo a Jimmy Lai. Denunce penali dalla società civile anche contro Sara Duterte nella campagna anti-corruzione. Delhi semplifica i visti per gli imprenditori cinesi. In Kuwait sono almeno 50mila le persone private della cittadinanza dal 2024. L'Uzbekistan punta all'autosufficienza petrolifera con lo sfruttamento dei giacimenti del Karakalpakstan.
THAILANDIA
La Thailandia ha sciolto il parlamento e andrà alle elezioni entro 60 giorni. A forzare a compiere questo passo il premier Anutin Charnvirakul è stato il ritiro del sostegno esterno da parte del People’s Party, il partito riformista che qualche mese fa aveva permesso la nascita del suo governo dopo la rottura tra il Pheu Thai, il partito della famiglia Shinawatra, e l’establishment militare. Lo scioglimento della Camera arriva in un momento di rinnovati combattimenti con la Cambogia, che hanno ucciso almeno 20 persone e sfollato centinaia di migliaia di persone negli ultimi giorni. Anutin e il suo partito Bhumjaithai sono stati fortemente criticati nelle scorse settimane per la gestione delle gravi inondazioni nel sud della Thailandia, che hanno causato la morte di almeno 176 persone.
HONG KONG
È attesa per lunedì 15 dicembre a Hong Kong la sentenza nel processo a Jimmy Lai, il magnate dei media pro-democrazia. Lai, che lunedì ha compiuto 78 anni e si trova in carcere dal 2020, è accusato di cospirazione con forze straniere ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino. Se condannato, rischia l’ergastolo.
INDIA-CINA
L’India ha semplificato le procedure per il rilascio dei visti d’affari ai professionisti cinesi, riducendo i tempi di approvazione a meno di un mese. Si tratta di un ulteriore passo nel riavvicinamento tra i due giganti asiatici innescato dal raffreddamento delle relazioni con Washington a causa dell’introduzione dei dazi. L’India aveva bloccato praticamente tutte le visite dalla Cina dopo lo scontro tra i due vicini sul loro confine himalayano a metà del 2020.
FILIPPINE
Un gruppo di leader della società civile hanno presentato diverse denunce penali - tra cui peculato, concussione, malversazione e corruzione - contro la vicepresidente Sara Duterte e altre 15 persone per il presunto uso improprio di 612,5 milioni di pesos. La denuncia sostiene che questi fondi riservati siano stati “dirottati, utilizzati in modo improprio e occultati attraverso schemi coordinati” attuati sia all’Ufficio della Vicepresidente sia al Dipartimento dell’Istruzione, che Duterte ha guidato dal 2022 al giugno 2024. La denuncia arriva nel pieno della campagna anti-corruzione scatenata dalle proteste di piazza sull’abuso dei fondi pubblici stanziati per le opere per la mitigazione del pericolo delle inondazioni, mai realizzate. Le proteste hanno indebolito il presidente Marcos, con Sara Duterte – in rotta con lui da ormai quasi due anni – che aspira a prenderne il posto con la procedura di impeachment.
KUWAIT
Almeno 50.000 persone in Kuwait hanno perso la cittadinanza dal settembre 2024 oggi. Ma in assenza di dati ufficiali che il governo non rilascia, alcune stime arrivano a parlano addirittura di 200mila, su una popolazione di poco meno di cinque milioni di abitanti. Da quando lo sceicco Mishal Al Ahmad Al Jaber Al Sabah è salito al potere nel 2023, il Kuwait ha assistito a una dura stretta sulle libertà democratiche. Il parlamento è stato sospeso nel maggio 2024, così come articoli chiave della costituzione relativi alla cittadinanza. Queste misure sono state utilizzate per revocare la cittadinanza a decine di migliaia di kuwaitiani, tra cui attivisti, politici e cittadini comuni.
RUSSIA
Il regista Aleksandr Sokurov è intervenuto alla seduta del Consiglio per la società civile e i diritti dell’uomo della presidenza della Russia, a cui assisteva lo stesso Vladimir Putin da remoto, parlando apertamente di problemi “che si accumulano con gli anni”, con la riduzione dei posti di lavoro statali che toglie chance ai più giovani, la pressione esagerata sull’intelligentsija creativa, l’assenza di un dibattito pubblico sulla politica che influisce negativamente sulle giovani generazioni e sul timore dello Stato per i suoi stessi cittadini.
UZBEKISTAN-AZERBAIGIAN
Il presidente della compagnia petrolifera uzbeka Uzbekneftegaz, Bakhodiržon Sidikov, ha dichiarato che l’Uzbekistan conta di poter fare a meno di importare prodotti petroliferi grazie al progetto comune con la compagnia Socar dell’Azerbaigian, con ricerche sul territorio della regione di Ustjurt nel Karakalpakstan, che da sole potrebbero garantire al Paese l’indipendenza petrolifera basandosi sulle proprie risorse ancora inutilizzate.
07/09/2020 08:19





