Timori che l’apertura di Hanoi al Vaticano sia solo una manovra
Hanoi (Asianews) – Ambienti cattolici vietnamiti temono che dietro l’atteggiamento di apertura del governo di Hanoi sui rapporti diplomatici con la Santa Sede – espresso in occasione della visita compiuta il 25 gennaio in Vaticano dal primo ministro vietnamita Nguyen Tan Dung - ci sia il desiderio di vedere crescere gli investimenti stranieri, il proposito di istigare contrasti tra i cattolici ed i credenti di altre religioni e il tentativo di creare divisione tra i cattolici stessi.
“Forse – secondo padre Paul – Hanoi pensa che le relazioni diplomatiche col Vaticano siano come quelle di uno Stato con un altro. Stanno calcolando quali possono essere i vantaggi che il governo può trarne. Stanno conducendo un’azione politica, ma non a favore dei cattolici vietnamiti”
“Il primo ministro – osserva dal canto suo padre John, un francescano – non si può comportare diversamente dal suo partito comunista ed i cattolici sono sempre stati contrastati dal regime”.
Hung, medico ad Hanoi, rileva che il governo ha appena pubblicato il libro bianco “La legge delle religioni”, ma che il volume non serve agi interessi del popolo, ma a quelli del governo. “Stanno facendo propaganda alla libertà di religione in Vietnam per avere maggiori investimenti per la sviluppo economico e stabilità politica per le loro posizioni”. “Sono rimasto veramente sorpreso – aggiunge – quando ho sentito dire che il governo vorrebbe stabilire rapporti diplomatici col Vaticano, mentre il Consiglio dei vescovi vietnamiti non ha il diritto di prendere decisioni: a prenderle sono il Comitato per gli affari religiosi ed il Partito comunista”.
“Il governo – un giovane dice ad AsiaNews – sta deliberatamente cercando di provocare un contrasto fra i cattolici ed i credenti delle altre religioni in Vietnam. Vorrebbero anche creare divisione fra i cattolici ed in special modo tra i vescovi. Poi potrebbero fare propaganda attraverso funzionari, agenzie governative e membri del Partito che ci sono contrasti tra i cattolici”.
“I cattolici vietnamiti e tutta la gente – afferma Hang, una cattolica di Phat Diem – ha bisogno prima di tutto di avere libertà di religione. Siamo ancora discriminati e oppressi nella vita, ma conserviamo sempre la nostra fede”.