15/12/2014, 00.00
GIAPPONE
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Tokyo, come previsto Shinzo Abe stravince le elezioni

La coalizione guidata dal premier uscente si aggiudica 325 seggi sui 475 a disposizione, assicurandosi la maggioranza di due terzi necessaria per governare. Gli esperti insistono più sulla sconfitta dell'opposizione: sconfitto il presidente del Partito democratico, che non sarà in Parlamento. Ora il premier ha tre anni per mettere in pratica le "Abenomics", far ripartire il nucleare e dotare il Paese di un esercito vero e proprio.

Tokyo (AsiaNews) - La coalizione guidata dal primo ministro giapponese Shinzo Abe ha vinto in maniera schiacciante le elezioni legislative che si sono svolte ieri nel Paese. Il Partito liberal-democratico e il Komeito hanno ottenuto 325 seggi sui 475 a disposizione, assicurandosi la maggioranza di due terzi necessaria per governare. I numeri mostrano che l'esecutivo non avrà bisogno della Camera Alta, avendo la supremazia totale della Camera dei Rappresentanti. Abe sarà nominato 97mo primo ministro del Sol Levante entro il prossimo 24 dicembre.

Fra gli sconfitti pesa la debacle del Partito democratico, il cui presidente Banri Kaieda non è riuscito neanche a farsi eleggere deputato nel distretto 1 di Tokyo. Il politico dovrebbe dare le proprie dimissioni dalla guida del Partito nei prossimi giorni. Ha perso anche Naoto Kan, anche lui democratico ed ex premier, che nel segmento maggioritario del distretto 18 sempre della capitale è stato battuto dallo sfidante liberale. Kan, grande protagonista della vita politica giapponese degli ultimi 15 anni, ha comunque ottenuto il seggio attraverso il sistema proporzionale.

A contendersi i 475 posti vi erano 1.191 candidati, un numero che secondo molti analisti dimostra come le politiche di Abe abbiano ora tutte le possibilità di essere approvate. Anche se gli esperti definiscono la vittoria del premier "più una sconfitta dell'opposizione", rimane il fatto che la scelta di sciogliere la Camera bassa con due anni di anticipo ha dato i suoi frutti. Ora il primo ministro ha davanti a sé tre anni per mettere in pratica i propri progetti.

Al primo posto vi sono le cosiddette "Abenomics", ovvero la politica economica e monetaria del governo. La dottrina prevede un rilassamento delle politiche valutarie, lo stanziamento di uno stimolo fiscale e delle riforme strutturali per potenziare gli investimenti. Previsto anche un aumento del cuneo fiscale, principale motivo che ha portato Abe a convocare nuove elezioni.

Le stesse politiche, lanciate due anni fa, hanno fatto risalire inizialmente il Pil nipponico: tuttavia i dati sono scesi in maniera continua fino all'ultimo trimestre, quando il Sol Levante è entrato in "recessione tecnica". Proprio un primo aumento delle tasse sui consumi - portate in aprile 2014 dal 5 all'8% - ha provocato lo smottamento. Il secondo aumento - al 10% - era previsto per ottobre 2015: il primo ministro ha comunque annunciato che slitterà di "almeno 18 mesi". 

Tuttavia, oltre all'aspetto economico Abe ha promesso dopo la vittoria di portare avanti altre politiche controverse. La prima è la ripresa dell'uso dell'energia nucleare, molto contestata dalla Chiesa cattolica e dai democratici; la seconda è la "messa in pratica" dei nuovi articoli della Costituzione, che ora consentono a Tokyo di dotarsi di un esercito che non sia soltanto di auto-difesa

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