14/07/2023, 14.08
INDIAN MANDALA
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Tutte le sfide per l'estrazione di litio nel Kashmir

Il governo indiano ha di recente approvato un emendamento per consentire lo sfruttamento delle riserve minerarie anche alle aziende private. Nella regione a maggioranza musulmana è stato trovato un giacimento che potrebbe ridurre le importazioni dalla Cina. La scoperta ha alimentato l'entusiasmo riguardo le ambizioni di produzione di veicoli elettrici, ma, oltre ai possibili danni ambientali, il mese prossimo la Corte suprema comincerà a valutare se la revoca dell'autonomia del Kashmir da parte di Delhi sia stata un'azione legittima o meno.

Delhi (AsiaNews) - Il governo indiano ha approvato una serie di emendamenti per consentire anche alle aziende private l’estrazione a fini commerciali di litio e altri minerali fondamentali per la produzione di telefoni cellulari, semiconduttori, pannelli solari, veicoli elettrici e turbine eoliche. Considerato che finora le estrazioni minerarie erano gestite solo dallo Stato, si tratta di una novità importante, probabilmente legata alla scoperta, avvenuta a febbraio, di un giacimento di litio da 5,9 milioni di tonnellate, nel distretto di Reasi, nella regione contesa con il Pakistan del Jammu e Kashmir. 

Di recente sono state inoltre scoperte riserve ancora maggiori a Degana, nel Rajasthan, e, secondo il Servizio geologico indiano, l’80% della domanda nazionale di litio potrebbe essere soddisfatta da questo singolo giacimento, rendendo il Paese indipendente dalla Cina. “Una singola licenza di esplorazione incoraggerà maggiori investimenti privati in un settore dove al momento la presenza privata è limitata”, ha spiegato un funzionario governativo.

L’India mira ad ottenere una penetrazione nel mercato di veicoli elettrici del 30% entro il 2030, un obiettivo per cui le risorse di litio - ad oggi garantite attraverso le importazioni - sono fondamentali. Nel 2021 l'estrazione globale del minerale ha superato le 100mila tonnellate e l’India spera di diventare un tassello fondamentale nelle catene di approvvigionamento mondiali. Secondo stime di esperti del settore, il 10% delle riserve minerarie del Kashmir potrebbe coprire la produzione di gran parte delle auto che circolano in India, e il costo di produzione di una batteria scendere fino al 5% o al 7%.

Ma al momento sono molte le sfide a livello politico, giudiziario, tecnologico e ambientale. Nei giorni scorsi la Corte suprema di New Delhi ha formato un collegio che dovrà esprimere un giudizio sulla decisione presa dal governo nel 2019 di limitare l’autonomia del Kashmir. In quell’anno il primo ministro Narendra Modi aveva revocato l’articolo 370 della Costituzione che concedeva alla regione a maggioranza musulmana la possibilità di emanare leggi, adottare una propria bandiera e redigere una Carta costituente. La decisione era stata accompagnata da arresti preventivi di leader politici locali e dalla sospensione di internet, ignorando le proteste di Islamabad e Pechino, che ha una disputa aperta con Delhi per il controllo del Ladakh.ì, un territorio confinante.

Ora il più alto tribunale indiano ha annunciato che le udienze che contestano la decisione dell’esecutivo di revocare lo status speciale della regione saranno su base giornaliera e avranno luogo a partire dal 2 agosto. Finora Delhi ha difeso le proprie azioni sostenendo che la revoca dell’autonomia abbia portato "pace, progresso e prosperità" in un territorio tormentato da decenni di ribellione. Affermazioni che secondo la Corte non "hanno nessuna rilevanza" per la controversia giudiziaria. Negli ultimi anni l’India ha aumentato la presenza delle proprie forze di sicurezza e ridotto sempre più le libertà civili dopo la nomina di un governatore da parte del governo centrale.

Ma gli ostacoli non terminano qui: prima che nel Kashmir abbia luogo l’estrazione di litio potrebbero comunque volerci anni. Secondo gli esperti saranno infatti necessarie ulteriori valutazioni per stabilire la qualità e la quantità esatta di materiali presenti nel giacimento. Pare infatti che il litio del Kashmir sia mescolato alla bauxite e l’India al momento non ha l’esperienza o la tecnologia necessarie per questo tipo di estrazione. 

Inoltre, la regione, ai piedi dell’Himalaya, è anche ecologicamente sensibile: mentre la circolazione di auto elettriche viene favorita per raggiungere gli obiettivi di emissioni zero fissati dal governo, la fabbricazione delle loro batterie rischia di essere altamente dannosa a livello ambientale, minando i guadagni che potrebbero essere ottenuti in termini di produzione di energia pulita. Ciononostante il governo indiano nei mesi scorsi ha annunciato che istituirà una gara di appalto per i giacimenti nel Kashmir entro la fine dell’anno. 

La scoperta di nuove riserve minerarie non è casuale, ma fa parte di un programma mirato dell’India per diventare indipendente dalle importazioni cinesi. A tale scopo Delhi ha adottato una duplice strategia: l’esplorazione geologica a livello nazionale, avviando 18 progetti in tutto il Paese, e l’acquisizione internazionale, istituendo la società di joint venture Khanij Bidesh India (KABIL), per identificare e acquisire minerali anche dall’estero. Secondo i dati del governo del ministero del Commercio e dell'Industria, tra aprile e dicembre 2022 l'India ha speso 163 miliardi di rupie (1,77 miliardi di euro) per l'importazione di litio.

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