22/10/2015, 00.00
ISRAELE-PALESTINA
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Un altro attacco col coltello, due aggressori “neutralizzati”. Le gaffe di Netanyahu

di Joshua Lapide
L’attacco è avvenuto a Bet Shemesh, vicino a Gerusalemme. Quattro israeliani arrestati per aver linciato un giovane eritreo scambiato per “aggressore palestinese”. Per Benjamin Netanyahu il Mufti di Gerusalemme dell’epoca ha ispirato Hitler alla soluzione finale contro gli ebrei. Per lui palestinesi e musulmani sono i responsabili dell’Olocausto. Ma gli storici israeliani lo contraddicono.

Gerusalemme (AsiaNews) – Un israeliano è stato ferito stamane a Bet Shemesh, a ovest di Gerusalemme. Due aggressori che lo hanno colpito con un coltello sono stati “neutralizzati” dalla polizia. Non è chiaro se essi siano stati uccisi o solo feriti.

Secondo quanto dicono le forze dell’ordine, i due aggressori hanno tentato di salire su un pullman, ma i passeggeri lo hanno impedito. I due allora hanno aggredito un passate ebreo di 25 anni a colpi di coltello vicino alla stazione dell’autobus.

La violenza in Israele sta diventando sempre più quotidiana e sempre più capillare, coinvolgendo persone comuni fra gli assalitori e le vittime. Allo stesso tempo, fra gli israeliani – e fra la polizia - cresce sempre di più un senso di difesa che talvolta sfocia in violenza.

E’ il caso dell’omicidio avvenuto una settimana fa del giovane eritreo, ucciso perché confuso con un possibile aggressore palestinese.

Ieri la polizia ha arrestato quattro israeliani che hanno linciato il giovane Habtom Zarhum, 29 anni, immigrato eritreo, colpito a Beersheba da una guardia di sicurezza, su cui la folla ha poi infierito con botte e calci fino a renderlo un corpo sanguinante.

Nelle violenze e gli attacchi scatenatisi nelle ultime settimane, otto israeliani hanno perso la vita; fra i palestinesi si contano 47 uccisi, molti dei quali erano aggressori col coltello.

A rendere infuocata la tensione e il razzismo vi è anche la superficialità dei leader. Due giorni fa il premier Benjamin Netanyahu in un discorso al World Zionist Congress, ha dichiarato che il Mufti di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini è stato colui che ha instillato in Adolf Hitler l’idea di sterminare gli ebrei. Secondo Netanyahu, Hitler non aveva l’intenzione di uccidere gli ebrei, ma solo di espellerli dalla Germania. Solo dopo l’incontro fra i due, il 28 novembre 1941, il Fuhrer avrebbe deciso la soluzione finale.

Diversi storici israeliani hanno subito corretto le affermazioni del premier dimostrando che lo sterminio degli ebrei in Germania era già iniziato molti mesi prima.

Oggi il giornale Haaretz accusa in modo pesante il premier, bollando le sue affermazioni come un “cinico, grossolano e contorto sforzo di riscrivere la storia della Seconda guerra mondiale col chiaro proposito di propaganda”. Il tentativo di Netanyahu era di gettare sui palestinesi e sui musulmani la responsabilità dell’Olocausto, rischiando di creare nuove tensioni e scontri.

Ieri sera Netanyahu ha corretto le sue affermazioni. Il portavoce del governo tedesco ha ribadito ancora una volta che la Germania nazista è stata l’esclusiva responsabile per l’uccisione di sei milioni di ebrei.

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