12/05/2009, 00.00
CINA
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Un anno dopo, la Cina ricorda i morti del terremoto nel Sichuan

Folla di sopravvissuti pregano e bruciano incenso davanti alla città morta di Beichuan. Minuto di silenzio per Hu Jintao. Bloccate le petizioni e le denunce sulle scuole mal costruite. Ostacoli ai giornalisti stranieri

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – I sopravvissuti dal sisma dell’anno scorso in Sichuan si sono dati appuntamento oggi davanti all’epicentro, la città morta di Beichuan, per ricordare la tragedia che ha ucciso quasi 90 mila persone e ha lasciato almeno 5 milioni di persone senza tetto.

Il presidente Hu Jintao alle 2 del pomeriggio - la stessa ora del sisma - ha osservato un minuto di silenzio nella zona di Yingxiu per una cerimonia di commemorazione.

Molta folla si accalca attorno alla scuola media di Beichuan, per ricordare i loro figli periti sotto il crollo dell’edificio. Davanti alle foto dei loro piccoli defunti, i parenti accendono candele, bastoncini d’incenso e fanno scoppiare petardi. La polizia blocca il traffico a 5 km da Beichuan, permettendo solo di camminare a piedi fino all’epicentro, dove si ammassa la maggior parte dei visitatori.

Ieri Hu Jintao ha ringraziato la comunità internazionale per la solidarietà dimostrata. Il terremoto dello scorso anno, di magnitudo 7,9, è stata un’occasione di amicizia e trasparenza per il Paese: la Cina ha accolto subito gli aiuti della comunità internazionale e ha permesso a giornalisti locali e stranieri di diffondere i loro resoconti.

A un anno dal sisma la situazione è cambiata. Vi sono anzitutto molte polemiche sul collasso delle scuole e degli edifici pubblici. I genitori dei figli morti sotto le macerie accusano i governi locali di corruzione e di aver costruito gli edifici senza norme di sicurezza. Polizia e magistratura hanno bloccato ogni passo per diffondere petizioni e portare denunce in tribunale. E un comunicato del governo, pochi giorni fa, ha escluso responsabilità delle autorità nel collasso delle scuole.

Anche i giornalisti stranieri trovano difficoltà: nei giorni scorsi decine di loro sono stati bloccati o seguiti dalla polizia, che ha intralciato il loro lavoro e permette solo a gruppi guidati di visitare la zona. Il vice-capo del dipartimento di propaganda del Sichuan, Hou Xingfei, ha accusato alcuni giornalisti di “aizzare la folla, spingendo la gente ad organizzarsi [contro il governo]”. I giornali cinesi esaltano invece i gradi risultati dello Stato nell’affrontare le conseguenze del sisma.

Con l’occasione della venuta di Hu Jintao nel Sichuan, molti parenti dei bambini defunti hanno deciso di tenere un sit-in in silenzio per criticare l’operato del governo e per chiedere un’inchiesta sulle distruzioni delle scuole.

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