01/04/2017, 12.07
INDIA
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Una via Crucis di 400 km, per rafforzare la fede e l’unità fra i giovani indiani (VIDEO)

di Nirmala Carvalho

È il percorso che separa il monte di Maria a Bandra dal santuario di Haregaon. Un pellegrinaggio cui hanno aderito 40 giovani delle aree rurali di Ahmednagar. P. Kadam: Il cammino rafforza il percorso di formazione di fede. Sono persone povere che lottano ogni giorno per sopravvivere. Per partecipare al pellegrinaggio hanno compiuto “enormi sacrifici, in tempo e denaro”.

 

Delhi (AsiaNews) - Una Via crucis, rigorosamente a piedi, che copre la distanza di circa 400 km che separa il monte di Maria a Bandra dal monte di Maria a Haregaon. Un pellegrinaggio promosso in questo periodo di Quaresima, al quale hanno aderito circa 40 giovani cattolici indiani per rinnovare - come recita il motto dell’iniziativa - la chiamata a una “conversione spirituale” e a “condividere la Buona Novella di Cristo”.

Il pellegrinaggio, giunto alla sua sesta edizione, compre il lungo cammino in 14 tappe, come le stazioni della via Crucis; scenario del cammino le aree rurali e remote della diocesi di Nashik. All’evento hanno aderito in maggioranza giovani del distretto di Ahmednagar, provenienti da famiglie di agricoltori, con l’obiettivo di rafforzare il legame di unità e accrescere la “devozione” alla Madonna in un’ottica “di pace”.

Il cammino è iniziato questa mattina alle 5 con una messa alla basilica del monte di Maria a Bandra, capoluogo del distretto di Mumbai Suburbana (nel Maharashtra); esso si concluderà il 4 aprile, con una celebrazione eucaristica al tempio mariano di Haregaon Nashik (distretto di Ahmednagar).

Alla guida del pellegrinaggio, chiamato “Dhoje Yatra Via Crucis” [Dhoje in lingua marathi significa “bandiera”] p. Satish Kadam, direttore del comitato per la Pastorale giovanile della diocesi di Nashik. Il nome deriva dal fatto che, lungo tutto il cammino, un giovane a testa porterà una bandiera mentre gli altri lo seguono intonando canti devozionali, recitando il rosario e altre preghiere. Un furgoncino segue i pellegrini, con a bordo costumi e vestiti necessari per ricreare la passione di Cristo, riadattata in lingua locale marathi. Altra particolarità, il fatto che il giovane che - a turno - porta la bandiera compie il tragitto di corsa.

Interpellato da AsiaNews, p. Kadam sottolinea che “la maggior parte dei giovani sono cattolici di seconda generazione, di età compresa fra i 16 e i 25 anni”. Nella diocesi, aggiunge, vi sono “molte sfide pastorali” da affrontare e il pellegrinaggio è una delle iniziative promosse per rafforzare la partecipazione alla vita della Chiesa e l’unità fra i giovani. Questo cammino, prosegue il sacerdote, “rafforza il percorso di formazione di fede” ed è anche un modo per promuovere “l’evangelizzazione di strada”, compiendo la via Crucis “nelle aree agricole più remote”. “La maggior parte di queste persone - racconta ancora p. Kadam - sono povere e lottano ogni giorno per guadagnarsi da vivere. Dobbiamo essere creativi nel nostro lavoro di pastorale. Per partecipare a questo pellegrinaggio i giovani hanno compiuto enormi sacrifici, in tempo e denaro”. Dobbiamo stare accanto alle persone, aggiunge, sebbene viaggiare nelle zone più isolate sia faticoso e costoso. “Il nostro lavoro è orientato al sociale - sottolinea - e anche se le risorse sono limitate, questi giovani desiderano dedicare parte del loro tempo al servizio della comunità”.

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