10/03/2023, 12.27
CINA
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Xi vuole si ascoltino le pubbliche lamentele, ma rafforza lo Stato di polizia

Più poteri all’ufficio responsabile per le petizioni della popolazione. La leadership teme nuove proteste dopo quelle anti-lockdown e dei pensionati. Durante l’Assemblea nazionale del popolo le autorità bloccano e mettono sotto sorveglianza i correntisti frodati nell’Henan. La polizia rinchiude nelle loro abitazioni avvocati e attivisti umanitari. Freedom House: la Cina rimane uno Stato di polizia.

Pechino (AsiaNews) – Xi Jinping dà più poteri all’ufficio governativo responsabile per le petizioni e le lamentele pubbliche: sulla carta una mossa per andare incontro alle crescenti proteste della popolazione dopo tre anni di draconiana politica zero-Covid.

Come al solito, in questi giorni in cui è riunita l’Assemblea nazionale del Popolo (Anp), le autorità hanno impedito però a richiedenti legati a dossier delicati, avvocati e attivisti umanitari di raggiungere la capitale per presentare le loro rimostranze: annunci a parte, l’efficiente Stato di polizia cinese rimane attivo verso chi può creare problemi.

L’Anp ha confermato oggi all’unanimità il terzo, storico mandato al potere per Xi Jinping: segretario generale del Partito comunista cinese, capo dello Stato e della Commissione militare centrale. Con il “nuovo” corso, l’Amministrazione nazionale per le proposte e i reclami pubblici non dovrebbe più solo raccogliere le petizioni e assegnarle agli organi chiamati in causa, ma anche attivarsi in autonomia per risolvere i problemi sollevati.

Xi sembra sempre più preoccupato degli umori della cittadinanza. Dopo le proteste popolari di fine novembre, che hanno portato al repentino allentamento delle restrizioni anti-Covid-19 da lui volute, a febbraio migliaia di pensionati hanno protestato a Wuhan (Hubei) e Dalian (Liaoning) per i tagli decisi dalle autorità provinciali ai loro sussidi sanitari. Esperti osservano che la riforma del sistema delle petizioni punta proprio a placare l’ira dei cinesi nei confronti delle amministrazioni locali, spesso accusate di cattiva gestione e corruzione.

Come riporta però la Reuters, negli ultimi giorni le autorità sono intervenute per bloccare i movimenti di correntisti frodati da banche locali nella provincia dell’Henan. In molti di loro non hanno potuto ancora ritirare i propri risparmi dopo il congelamento di 1,5 miliardi di dollari connessi con lo scandalo. Personale di sicurezza ha bloccato alcuni di loro sui treni in partenza per Pechino. Altri sono finiti sotto sorveglianza continua o hanno scoperto localizzatori nelle loro auto.

I più vessati si sono ritrovati rinchiusi dall’esterno nelle loro abitazioni. Il caso ha riguardato anche il noto avvocato per i diritti umani Wang Quanzhang e sua moglie Li Wenzu, anch’essa impegnata in ambito umanitario. La coppia ha rivelato a Radio Free Asia che l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, la polizia di Pechino ha circondato la loro residenza impedendogli di uscire.

Nel suo report 2023, Freedom House ha posizionato di nuovo la Cina in fondo alla classifica mondiale sulle libertà, descrivendo il Paese come “non libero” per il quinto decennio consecutivo. Secondo il centro studi Usa, la capacità e la sofisticazione di Pechino nel mettere in campo tecnologie al servizio della sicurezza di Stato rimangono ineguagliate, sottolineando che “chi critica il Partito subisce severe punizioni”.  

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