02/04/2022, 11.56
MYANMAR
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Yangon, il golpe militare alimenta il traffico di specie protette (e persone)

Il commercio illegale è aumentato del 74% in un anno, contando oltre 11mila casi riguardanti animali vivi. Delle 173 specie scambiate, almeno 54 sono minacciate di estinzione. Identificati 639 account social usati per gli scambi. Il pericolo di nuovi virus e malattie legate al traffico. Una tratta che colpisce anche le persone in fuga dalle violenze della guerra civile.

Yangon (AsiaNews) - All’ombra del golpe in Myanmar e delle violenze fra esercito birmano e civili si consumano illeciti che colpiscono persone e animali, alimentando traffici, violazioni ai diritti umani e contrabbando. Un rapporto pubblicato ieri dal World Wildlife Fund (Wwf) denuncia il “crescente” fenomeno legato all’acquisto illegale di fauna selvatica online, che costituisce una “minaccia” per la salute pubblica e per le specie in via di estinzione. Ad alimentare il commercio la mancata applicazione dei divieti sulle transazioni, che è andata indebolendosi a partire dal febbraio 2021 fra disordini di piazza e scontri coi militari. 

Il volume del traffico illegale è aumentato in un anno del 74%, arrivando a contare 11.046 casi tutti riguardanti la vendita di animali vivi. Per le 173 specie scambiate, almeno 54 sono minacciate di estinzione su scala globale. I ricercatori hanno identificato 639 account Facebook appartenenti ai commercianti di fauna selvatica. Il più grande gruppo di trading online contava al suo interno 19mila persone e decine di post ogni settimana. 

Fra le specie vendute vi sono soprattutto mammiferi e, in particolare, elefanti, orsi, gibboni, antilopi tibetane e una tartaruga gigante asiatica. Il commercio illegale include anche zibetti e pangolini che sono fra i potenziali diffusori di malattie importanti come Sars e Covid-19. Del resto il commercio non regolamentato di specie selvatiche e le interazioni fra animali selvatici ed esseri umani aumentano i rischi di mutazioni e varianti resistenti ai vaccini, come sostengono gli esperti.

Il Covid-19 è una delle tante malattie riconducibili agli animali. Così come in Africa la vendita di carne selvatica sarebbe stata all’origine della diffusione di Ebola, l’influenza aviaria ha avuto origine da pollame in un mercato di Hong Kong nel 1997 e il morbillo si è evoluto da un virus che aveva in precedenza infettato i bovini. “Il commercio illegale di fauna selvatica - sottolinea Mary Elizabeth G. Miranda, esperta in zootecnia - è una seria preoccupazione dal punto di vista della conservazione della biodiversità e con un potenziale impatto sulla sicurezza sanitaria”.

Lo studio del Wwf in Myanmar si è concentrato sul commercio online di animali e altre creature all’interno del Paese, anche se esso coinvolge nazioni vicine come la Thailandia (pappagalli) e India (coccodrilli). Fra le principali destinazioni del traffico e vendita di animali selvatici vi è la Cina, tuttavia gli esperti invitano a continuare a studiare il Myanmar perché sembra assumere un ruolo sempre più significativo sul mercato internazionale per le specie in via di estinzione.

Il commercio illegale di specie protette o in via di estinzione è solo una delle emergenze innescate o alimentate dal golpe dei militari poco più di un anno fa. In questi mesi la guerra civile si è estesa a tutto il Paese coinvolgendo anche le milizie legate alle minoranze etniche e nessuna città appare risparmiata dai combattimenti, innescando un vero e proprio esodo verso le nazioni dell’area in cerca di riparo. Secondo i dati dell’Unhcr sono oltre 400mila gli sfollati interni, ma qualche decina di migliaia sono riusciti a fuggire in India o Thailandia e, di alcuni di essi, AsiaNews ha raccontato e rilanciato le storie drammatiche di sofferenze e privazioni

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