22/07/2025, 13.05
MYANMAR
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Yangon: muoiono in carcere altri due prigionieri politici per mancanza di cure

Due detenuti sono morti il 19 luglio nelle prigioni della giunta militare birmana perché non hanno avuto accesso all'assistenza sanitaria: si tratta dell’attivista 26enne Ma Wut Yi Aung, torturata dopo l’arresto, e di Ko Pyae Sone Aung, membro della Lega nazionale per la democrazia. I decessi si aggiungono a una lunga lista di vittime del sistema carcerario birmano, mentre anche la leader Aung San Suu Kyi resta in carcere da oltre quattro anni in condizioni di salute precarie.

Yangon (AsiaNews) Due prigionieri politici in Myanmar sono morti per la mancanza di cure mediche adeguate nelle carceri gestite dalla giunta golpista birmana. Le vittime sono Ma Wut Yi Aung, attivista di 26 anni, e Ko Pyae Sone Aung, membro della Lega nazionale per la democrazia (NLD), il partito al governo prima del colpo di Stato militare del 2021. Anche Aung San Suu Kyi, 80 anni, leader della NLD, si trova da oltre quattro anni di nuovo in carcere nonostante le condizioni di salute precarie.

Secondo la Rete dei prigionieri politici del Myanmar (PPNM), Ma Wut Yi Aung è deceduta nella prigione di Insein, a Yangon, a causa di gravi ferite alla testa che le erano state inflitte con le torture durante gli interrogatori. Arrestata il 14 settembre 2021, era stata condannata a sette anni di carcere.

In un comunicato diffuso dall’Unione degli studenti dell’Università di Dagon, di cui la giovane era a capo, si denuncia che l’attivista soffriva di svenimenti, convulsioni e crisi cardiache a causa delle lesioni subite. Nonostante le continue richieste della famiglia per un trasferimento in un ospedale esterno, le autorità carcerarie avrebbero negato ogni possibilità di cura al di fuori della struttura penitenziaria, dove è poi morta intorno alle 21:30 di sabato 19 luglio.

Nella stessa giornata, sempre secondo la PPNM, è giunta la notizia della morte di Ko Pyae Sone Aung, 44 anni, detenuto nel carcere di Thaton. Arrestato nel gennaio 2022, era stato condannato a sei anni per sedizione e terrorismo. Soffriva di ipertensione, diabete e gravi problemi cardiovascolari, ma non ha ricevuto assistenza sanitaria adeguata.

Tra gennaio e l’8 luglio 2025, almeno 14 prigionieri politici sono morti per mancanza di cure, secondo le stime della rete. Il 10 luglio sono deceduti anche lo scrittore Maung Tha Cho e il monaco buddhista anti-regime Shwe Nya Wa Sayadaw, anch’essi ex prigionieri politici le cui condizioni di salute si erano aggravate per le torture e la negligenza medica subite durante la detenzione, riporta il sito locale The Irrawaddy.

Nonostante gli appelli delle organizzazioni per i diritti umani, i prigionieri politici in Myanmar continuano a essere sottoposti a torture e privati delle cure di base. Le richieste per cure ospedaliere esterne, anche nei casi più gravi, vengono spesso respinte, incluse quelle per la leader e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, che sta scontando una condanna a 27 anni dopo un processo politicamente motivato. Anche le sue condizioni di salute sono motivo di preoccupazione: soffre di ipertensione e vertigini e finora ha ricevuto solo cure limitate, dopo che le è stato negato l’accesso anche ai colloqui con la famiglia e con i suoi avvocati. 

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