12/05/2020, 08.52
VATICANO
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​Papa: preghiamo per gli infermieri, esempio di eroicità

La pace del mondo “ti rende tranquillo e anche felice, ma “ti addormenta un po’, ti anestetizza e ti fa rimanere con te stesso”: è “un po’ egoista”. Quella che dà Gesù è “pace piena di speranza, che ci fa fecondi, ci fa comunicativi con gli altri, che crea comunità e che sempre guarda la definitiva pace del Paradiso”.

 

Città del Vaticano (AsiaNews) – Oggi è la Giornata degli infermieri, Lo ha ricordato papa Francesco nella messa celebrata stamattina a Casa Santa Marta, all’inizio della quale ha invitato a pregare “per gli infermieri e le infermiere, uomini, donne, ragazzi e ragazze, che hanno questa professione, che è più di una professione, è una vocazione, una dedizione. Che il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità e alcuni hanno dato la vita”.

Nell’omelia, il Papa ha commentato il passo del Vangelo (Gv 14,27-31) nel quale  Gesù dice ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi».

“Il Signore - ha detto - prima di andarsene saluta i suoi e dà il dono della pace, la pace del Signore”. “Non si tratta della pace universale, quella pace senza guerre che tutti noi vogliamo che sempre ci fosse, ma la pace del cuore, la pace dell’anima, la pace che ognuno di noi ha dentro di noi. E il Signore la dà ma, sottolinea, non come la dà il mondo”. Si tratta di paci diverse.

“Il mondo - ha proseguito Francesco - ti dà la pace interiore”, la pace della tua vita, questo vivere con il cuore in pace, “come un possesso tuo, come una cosa che è tua e ti isola dagli altri” ed “è un acquisto tuo: ho la pace. E tu senza accorgertene ti chiudi in quella pace, è una pace un po’ per te” che ti rende tranquillo e anche felice, ma “ti addormenta un po’, ti anestetizza e ti fa rimanere con te stesso”: è “un po’ egoista”. Così il mondo dà la pace. Ed è “una pace costosa perché tu devi cambiare continuamente gli strumenti di pace: quando ti entusiasma una cosa, ti dà pace una cosa, poi finisce e tu devi trovarne un’altra … È costosa perché è provvisoria e sterile”.

“Invece la pace che dà Gesù è un’altra cosa. È una pace che ti mette in movimento, non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è gratis: è un dono del Signore la pace del Signore. È feconda, ti porta sempre avanti. Un esempio del Vangelo che a me fa pensare come è la pace del mondo è quel signore che aveva i granai pieni” e pensò di costruire altri magazzini per poi vivere finalmente tranquillo. “Stolto, dice Dio, questa notte tu morirai”. “È una pace immanente, che non ti apre la porta all’aldilà. Invece la pace del Signore” è “aperta al Cielo, è aperta al Paradiso. È una pace feconda che si apre e porta anche altri con te al Paradiso”.

Qual è, ha chiesto il Papa, la nostra pace? troviamo la pace nel benessere, nel possesso e in tante altre cose o trovo la pace come dono del Signore? “Devo pagare la pace o la ricevo gratis dal Signore? Come è la mia pace? Quando mi manca qualcosa mi arrabbio? Questa non è la pace del Signore. Questa è una delle prove. Sono tranquillo nella mia pace, mi addormento? Non è del Signore. Sono in pace e voglio comunicarla agli altri e portare avanti qualcosa? Quella è la pace del Signore. Anche nei momenti brutti, difficili, rimane in me quella pace? È del Signore. E la pace del Signore è feconda anche per me perché è piena di speranza, cioè guarda il Cielo”.

“La pace, questa che ci dà Gesù, è una pace per adesso e per il futuro. È cominciare a vivere il Cielo, con la fecondità del Cielo. Non è anestesia. L’altra, sì: tu ti anestetizzi con le cose del mondo e quando la dose di questa anestesia finisce ne prendi un’altra e un’altra e un’altra… Questa è una pace definitiva, feconda anche e contagiosa. Non è narcisistica, perché sempre guarda al Signore. L’altra guarda a te, è un po’ narcisistica”. “Che il Signore – ha concluso - ci dia questa pace piena di speranza, che ci fa fecondi, ci fa comunicativi con gli altri, che crea comunità e che sempre guarda la definitiva pace del Paradiso”.

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