Furono trasferiti qui dagli inglesi nell'Ottocento dall'Andhra Pradesh per lavorare come spazzini, attività che tuttora svolgono. Ma in Bangladesh sono comunque stati sempre emarginati. Da qualche giorno la Dhaka South City Corporation ha iniziato a distruggere le case della loro colonia definita "abusiva". Abbattute anche due chiese evangeliche.
Santa Sede e Mascate hanno annunciato ieri di aver stabilito piene relazioni diplomatiche, con apertura di nunziatura e ambasciata. L’obiettivo è promuovere una “maggiore comprensione reciproca” e “rafforzare amicizia e cooperazione”. Una Chiesa locale formata da diverse anime che deve mantenere un “legame a livello comunitario”.
I dati contenuti nel rapporto 2022 degli attivisti di Article18. Almeno 134 fedeli arrestati a causa dell’appartenenza cristiana, 30 hanno subito condanne al carcere o l’esilio, 61 hanno scontato un periodo in prigione. Nel mirino anche quanti promuovono funzioni di preghiera in chiese domestiche. Luoghi di culto ancora chiusi per restrizioni legate alla pandemia di Covid-19.
La chiesa locale, che è enorme, è al momento risparmiata. I fedeli chiedono di pregare per far cambiare idea al sindaco. L’abitazione distrutta si trova in un'area di alto valore urbanistico. La comunità cattolica del luogo è senza vescovo dal 2005. Il rinnovo a ottobre dell’Accordo sino-vaticano sulla nomina dei vescovi non ha fermato la repressione governativa.
Appresa la vicenda, l'arcidiocesi locale ha inviato un messaggio alla Commissione elettorale del Karnataka, Stato meridionale guidato dal Bjp dove le elezioni sono previste a maggio. Su oltre 9mila nominativi ne sono scomparsi almeno 8mila in circoscrizioni elettorali dove votano perlopiù le minoranze. Per il portavoce Kanthraj si tratta di una chiara manomissione politica.
Un capo villaggio locale, noto con il nome di Wawan, ha scavalcato la recinzione e fatto irruzione mentre la congregazione della Kemah Daud Christian Church stava pregando. Le autorità ecclesiali locali hanno chieso di prendere seriamente la vicenda. Il presidente indonesiano aveva sottolineato i gesti "violenti" il mese scorso in una conferenza con i capi distretto.
Manifestazione pacifica in un luogo simbolo della capitale per richiamare l'attenzione sull'aumento degli atti ostili da parte dei nazionalisti indù. Nel solo 2022 censiti 598 episodi, quasi due al giorno. Inviato un memorandum alla presidente Murmu con la richiesta di istituire una Commissione nazionale per affrontare il fenomeno.
Con una cerimonia viene inaugurato il centro interreligioso, primo segno della firma del documento sulla Fratellanza fra il pontefice e l’imam di al-Azhar. Al suo interno ospita una chiesa, una moschea e una sinagoga. Domattina in calendario una conferenza sulle relazioni fra fedi. Rabbino Lustig: costruire ponti “tra i leader religiosi e le comunità”.
Incontrando l’Alleanza Biblica Universale Francesco ha ricordato quanti anche oggi - costretti a fuggire dalla loro terra - portano con sé la Parola di Dio e in questo modo la diffondono. Nel mondo 1,5 miliardi di persone non possono ancora leggere la Scrittura nella propria lingua. L’incoraggiamento del pontefice a continuare le traduzioni e la distribuzione nei diversi continenti.
I radicali islamici pakistani "vietano" la festa degli innamorati celebrando in contrapposizione la "Giornata della modestia". Il messaggio controcorrente della parrocchia di Sahiwal che ha invitato a un evento le coppie di ogni religione: non è giorno per mettere le fedi una contro l'altra, ma per educare all'amore reciproco.
La municipalità locale guidata dal Bjp propone di abbattere l'edificio sacro di epoca portoghese per fare spazio alla struttura ricreativa e chiede il consenso dei fedeli. La contrarietà della comunità cattolica: persone di tutte le fedi pregano qui per ottenere consolazione e conforto nei momenti di difficoltà e angoscia.
Zaman Fadaie era stato condannato a 10 anni, ridotti a sei, più due di esilio per “cristianesimo sionista” e attentato alla “sicurezza nazionale”. In prigione era stato frustato per aver bevuto vino (durante la comunione). Dal carcere aveva indirizzato una lettera aperta alle autorità chiedendo luoghi “sicuri” in cui praticare il culto.
Il richiamo dei giudici su un caso sollevato da un musulmano aggredito per motivi religiosi in Uttar Pradesh senza intervento della polizia. Domenica dal Jantar Matar un religioso indù a un raduno dei movimenti dell'hindutva ha esortato a uccidere cristiani e islamici. P. Mathew: "I governi della destra nazionalista ascolteranno?".
La diocesi di Nanjing piange la scomparsa di una religiosa di 104 anni. Già nel 1945, prima dell’avvento dei comunisti, aveva preso i voti tra le Figlie della Carità. Mandata a lavorare in fabbrica durante la Rivoluzione culturale, di quel periodo durissimo raccontava: "Non ho mai perso la speranza perché avevo fede in Dio”. Solo a 64 anni era potuta tornare a svolgere il suo ministero nella città di Wuxi. Nel 2000 aveva avuto la gioia di incontrare a Roma Giovanni Paolo II.
Le sfide dell'India di oggi ma anche i passi concreti per accompare nella fede, nel messaggio diffuso dalla Conferenza dei vescovi di rito latino al termine della loro Assemblea plenaria tenuta a Bangalore. "Basandoci sulla fede comune di tutti i cristiani, evitiamo ogni fondamentalismo e raccontiamo insieme la storia dell'amore, della giustizia e della fraternità umana".
Il metropolita di Pergamo, grande voce dell’Oriente, è morto a 92 anni mentre si trovava ad Atene. Diceva: “Non esiste libertà senza carità”. E auspicava una Chiesa unita per opporsi all’arroganza degli interessi geopolitici e alle derive nazionaliste.
Un 40enne ebreo americano ha distrutto questa mattina a colpi di martello una statua di Gesù nella Cappella della Condanna, all'inizio della Via Dolorosa. La polizia lo ha arrestato e ne sta esaminando il quadro psichiatrico. In una nota i frati francescani parlano di “catena” di eventi “diretti” contro la comunità, legati a un clima di odio nell’opinione pubblica.
Mons. Yanuarius Teofilus Matopai You andrà a sostituire mons. Leo Laba Ladjar. Alla cerimonia hanno partecipato anche vescovi dalla Papua Nuova Guinea e da Timor Est. Decine di nativi hanno presentato regali ed eseguito danze tradizionali.
A due anni dal golpe dei militari la testimonianza di Ashin Mandalarlankara, monaco buddhista theravada che all’Angelicum di Roma studia l’incontro con le altre tradizioni religiose in un programma intitolato a Giovanni Paolo II. “Nella mia terra la gente soffre e chiede a noi religiosi di non fermarci alle parole sulla pace".
Il 3 febbraio in programma l’ordinazione episcopale di p. Younan Hano. Nella ex capitale del califfato islamico gli abitanti impegnati a ricostruire collaborando fra loro. Prevale l’impegno alla pace e al dialogo, ma pesa l’elemento economico. Serve “tempo” per sradicare l’ideologia estremista. Il valore dell’unità fra Chiese e il rapporto con i caldei.
Cinque famiglie, per un totale di 17 persone, sono state fermate e inviate nei centri di permanenza per rimpatrio. Dalle autorità turche violenze psicologiche per costringere i profughi a tornare indietro. Le famiglie vengono divise, ai padri è concesso di vedere i figli una volta a settimana per 15 minuti. Video di denuncia rilanciati sui social.
Il primo ministro cambogiano è intervenuto in occasione dei festeggiamenti per il centenario dalla prima missione evangelica, dicendo che "il regno concede ampi diritti e libertà" e esortando a contribuire alla "stabilità politica e all'ordine sociale". Nel frattempo una nota attivista cristiana sta ancora scontando sei anni di prigione per aver sostenuto l'opposizione.
L’ultimo episodio il 18 gennaio a Karachi, con l’assalto a un centro e danneggiamenti al minareto. A dicembre le Forze dell’ordine avevano colpito un’altra comunità a Gujranwala. Gruppi radicali invocano l’applicazione delle leggi sulla blasfemia contro la minoranza. Attivisti cristiani e ahmadi rivendicano il diritto alla libertà religiosa e il rispetto dei trattati.
Nove leader religiosi si sono riuniti in un ateneo cattolico della capitale. Presente il card. Ignatius Suharyo. Il documento finale è stato consegnato al ministero per gli Affari religiosi.
Nella Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani il primate latino ricorda i conflitti che logorano e l’attesa della speranza. Una missione cui tutte le Chiese sono chiamate, lasciando da parte “competizione e divisione”. Scuole, ospedali, case sono “il nostro modo di lavorare per la giustizia”. A San Paolo fuori le mura il monito di papa Francesco contro il “fraintendimento indifferente” e la “violenza sacrilega”.
Una stele con 105 nomi nella parrocchia di Kolanaju ricorda i 105 cristiani uccisi per la loro fede nella persecuzione del 2008. Il fratello di p. Digal: "Ricordo sempre la sua testimonianza e il suo amore per la gente". Intanto una delle vittime delle violenze dei fondamentalisti indù figura tra i cinque nuovi sacerdoti dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.
Il vescovo caldeo di Alqosh ha celebrato l’inaugurazione dell’edificio e dell’adiacente asilo delle suore, distrutti dai jihadisti e ricostruiti grazie all’impegno di ong internazionali. Un’opera che va oltre “pietre e mattoni”, ma è simbolo di una comunità che vuole ripartire. L’appello a quanti sono migrati, perché tornino nella loro terra.
La modifica del codice penale prevede un minimo di 10 anni di carcere per chiunque insulti le figure legate al profeta Maometto. Previsto il pagamento di una multa da un milione di rupie. Difensori dei diritti umani hanno espresso preoccupazione: "Servono salvaguardie contro l'utilizzo improprio della normativa".
Nell’omelia della messa solenne per la Domenica della Parola di Dio Francesco bolla come una “maledizione” una Chiesa dal cuore “stretto”, Gesù “pellegrino” allarga i confini. Gli auguri per il Capodanno lunare e la “vicinanza spirituale” a quanti sono nella prova; la preghiera per l’Ucraina e il popolo che “soffre tanto”. All’Angelus definisce la “chiamata” come il momento “decisivo” per ogni cristiano; il “coraggio di lasciare” il quieto vivere per seguire e aprirsi “all’imprevedibile”.
Appello del card. Bo e dei presuli di Mandalay e Taunggyi a tutte le parti in conflitto in Myanmar dopo l'attacco alla storica chiesa di Chan Thar: “Abbiamo sofferto a sufficienza, lasciamo che le armi tacciano”.