Sui social media cinesi non si spegne l'eco della rimozione del monaco, a cui vengono attribuiti scandali. Ma i bilanci del tempio restano coperti da "segreto di Stato". L'incontro non autorizzato con papa Francesco sarebbe stato solo la "linea rossa" superata, in uno scontro che andava avanti da ormai vent'anni sulle attività economiche dei monaci Shaolin. Con vizi privati che emergono solo quando si perde l'appoggio politico.
Dei cinque Paesi solo il Turkmenistan non è membro della Sco, in rispetto della sua tradizionale neutralità internazionale, ma il presidente Serdar Berdymukhamedov era comunque presente alla parata di Pechino. Gli scambi commerciali tra la regione e la Cina sono cresciuti l'anno scorso del 5% e supereranno presto i 100 miliardi di dollari. La Russia è ormai costretta a ricoprire un ruolo secondario.
Nel dialogo captato con il presidente russo Vladimir Putin, Xi Jinping ha parlato della possibilità che grazie ai trapianti di organi si possa vivere anche fino a 150 anni. Ma Pechino non ha mai adottato un sistema chiaro e trasparente sulla donazioni di organi. E nonostante l'approvazione di diversi regolamenti nel corso degli anni, continuano a circolare informazioni sui prelievi forzati a scapito soprattutto delle minoranze.
Al summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai a Tianjin, Pechino per la prima volta ha definito il generale golpista “presidente ad interim del Myanmar”, rafforzando la giunta militare. Negli stessi giorni Delhi ha annunciato l’invio di esperti per monitorare le elezioni di dicembre, mentre sono stati firmati diversi nuovi accordi economici. Xi Jinping ha promesso l’inclusione di Naypyidaw come membro a pieno titolo della SCO, consolidando l’integrazione del Myanmar nelle piattaforme regionali a guida cinese.
La celebrazione con lo sfoggio dell'arsenale cinese per gli 80 anni della "vittoria sul Giappone" sono l'altro volto del "multilateralismo" di Pechino. Nel 2024 la Cina ha speso 314 miliardi di dollari in nuove armi, seconda solo agli Stati Uniti. E anche Tokyo ora schiera i missili a lunga gittata.
L'amministratore delegato di Gazprom parla di “accordo giuridicamente vincolante” con la China National Petroleum Corporation (Cnpc). L'impianto - su cui la Russia spinge da tempo -potrebbe fornire fino a 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno a Pechino per un periodo di 30 anni. E risulterebbe vitale per compensare le perdite degli acquisti dall’Europa. Silenzio dai media cinesi sui dettagli che finora aveva bloccato l'intesa.