La famiglia religiosa di cui il nuovo pontefice è stato per 12 anni priore generale ha una lunga storia di presenza missionaria nel continente a partire dalla basilica del Santo Nino di Cebu. I confratelli in India e in Indonesia lo definiscono "un uomo profondamente spirituale, capace di ascoltare". Nello stemma una frase di Agostino e il cuore ardente trafitto da una freccia sopra un libro, simbolo dell'ordine.
Da dicembre suor Liza Ruedas, religiosa delle Suore della Carità, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in vista delle elezioni di medio termine in programma il 12 maggio. L’obiettivo è di aumentare “la consapevolezza e la partecipazione al cambiamento politico”. La Chiesa cattolica delle Filippine si è consacrata alla Divina Misericordia di fronte alle "gravi sfide" che il Paese il mondo devono affrontare.
Arcivescovo emerito di Manila scelto da Francesco come pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, il 67enne cardinale filippino è da più di vent'anni una delle figure più significative del cattolicesimo asiatico. Predicatore brillante ogni settimana da anni commenta il Vangelo in una seguitissima trasmissione tv. Per lui "la Chiesa si rinnova solo quando è missionaria, cioè testimonia il Regno di Dio in dialogo con le culture e con le altre religioni".
Arcivescovo di Manila dal 2021, il card. José Fuerte Advincula è tra i principali sostenitori di un magistero missionario. 73 anni, è in linea con la visione sinodale di papa Francesco. Forte promotore dell'inclusione, dell'ascolto di gruppo variegati - come donne, persone Lgbtq+ e lavoratori -, sostiene l’istruzione come via per il riscatto sociale. E si confronta con le sfide pastorali del presente, come la proposta di legge sul divorzio nelle Filippine.
La “Legge filippina per la sepoltura islamica” colma un vuoto normativo fonte di tensione coi cristiani e garantisce la sepoltura entro 24 ore nel rispetto dei precetti religiosi. I trasgressori verranno sanzionati con il carcere o attraverso il pagamento di una multa. Questo successo per la minoranza religiosa musulmana ha provocato la reazione di alcuni settori cattolici.
Il 65enne vescovo di Kalookan è uno dei tre porporati filippini che partecipano al conclave. Da sacerdote, vescovo e poi cardinale ha sempre mostrato uno sguardo missionario con gli ultimi. È stato la voce più forte contro la “guerra alla droga” dell’ex presidente Duterte e ha promosso molti programmi di riabilitazione per tossicodipendenti. Il suo monito contro il “toto-nomi” e il richiamo alla sacralità dell'elezione di un pontefice.